Caldo record: i rischi per la salute

Caldo record: i rischi per la salute

20 Luglio 2023 di: Angelo Milazzo 0

Uno Studio appena pubblicato su Nature Medicine stima in 61.672 le morti dovute alle ondate di calore dell’estate 2022 in Europa. L’Italia risulta al primo posto, avendo contato 18.010 decessi. Più dell’80% dei decessi si sono verificati in soggetti ultraottantenni e l’Italia è il Paese che vanta la più elevata percentuale di grandi anziani. Si stima inoltre che la mortalità femminile sia stata superiore del 63 rispetto a quella maschile. Fino ad oggi, la più alta mortalità estiva in Europa è stata registrata nel 2003, quando si sono avuti oltre 70.000 decessi. Le ondate di calore e il ristagno dell’aria causano aumenti dei livelli dell’ozono e del particolato atmosferico, di per sé impattanti sulla mortalità. Incendi e tempeste di polveri possono aggravare le situazioni. Una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con aumento del calore corporeo che può arrivare a danneggiare anche organi vitali e il cervello. 

Nello specifico, tra i disturbi legati al caldo, i più frequenti sono i seguenti.

  • Crampi: causati soprattutto da perdita di sodio e conseguente alterazione dell’equilibrio idrico-salino;
  • Insolazione: determina eritemi o ustioni che si possono accompagnare a sintomatologia analoga al colpo di calore;
  • Edema: causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori, conseguenza soprattutto di una vasodilatazione periferica prolungata;
  • Congestione: causata soprattutto dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato. Fra i sintomi possono esserci sudorazione e dolore toracico. Congestione intestinale si può verificare anche per immersione repentina in acque molto fredde, a prescindere dall’aver consumato un pasto;
  • Disidratazione. I sintomi principali possono essere: sete, astenia, vertigini, palpitazioni, ipotensione, turbe del ritmo cardiaco, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari;
  • Colpo di calore: si verifica quando la termoregolazione è compromessa e si manifesta con un’ampia varietà di sintomi, a seconda della gravità della condizione. Solitamente esordisce con cefalea, nausea, vomito, vertigini, stati d’ansia, fino ad arrivare a stati confusionali. 

Il decalogo del Ministero

Anche quest’anno il Ministero della Salute ha elaborato una “serie di semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione, per ridurre notevolmente le conseguenze nocive delle ondate di calore”. Questo decalogo concorda ampiamente con analoghe raccomandazioni elaborate da Società scientifiche, Organismi internazionali, Croce Rossa, ecc. Il Ministero non ha dimenticato di dare raccomandazioni per gli operatori sanitari, come persone che, più frequentemente di altri, sono soggette a disturbi legati al caldo. È importante che questi lavoratori comincino a rinfrescarsi e idratarsi prima del turno di lavoro. I suggerimenti del decalogo si possono così riassumere.

  • Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata: tra le 11 e le 18;
  • Utilizzare schermature tipo persiane e veneziane che blocchino il passaggio della luce, ma non dell’aria. La temperatura dell’aria condizionata non deve essere inferiore a 25-27 gradi, con un basso tasso d’umidità. I ventilatori meccanici accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura;
  • Bere molta acqua e mangiare frutta fresca rappresenta una misura essenziale. Se si è affetti da qualche malattia è necessario però consultare il medico curante prima di aumentare l’ingestione di liquidi;
  • Evitare le bevande alcoliche;
  • Consumare pasti leggeri;
  • Vestire comodi e leggeri, come indumenti di cotone, lino o fibre naturali. È utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro. Proteggere gli occhi con occhiali da sole;
  • In auto, bisogna ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio. Regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna. Evitare le ore più calde della giornata e tenere sempre in auto una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi;
  • Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata;
  • Offrire assistenza a persone a maggiore rischio e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Controllare la temperatura corporea dei lattanti e dei bambini più piccoli, abbassandola con acqua appena tiepida e quando possibile tenere il pannolino aperto. Tenere conto che nei bambini piccoli la temperatura corporea fino a 37,5 C rientra perfettamente nella normalità;
  • Dare molta acqua fresca anche agli animali domestici.

Questo decalogo, oltre ad essere sul sito del Ministero, sarà dato a farmacie, medici di famiglia, veterinari.  

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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