Melanomi cutanei e raggi ultravioletti

Melanomi cutanei e raggi ultravioletti

31 Luglio 2023 di: Angelo Milazzo 0

Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione dei melanociti. Questi sono cellule che fanno parte dell’epidermide e che hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dai raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri denominati nevi.
Nel corso dell’anno 2022 negli Stati Uniti si sono verificati circa 100 mila nuovi casi di melanoma, che hanno causato circa 8 mila decessi. Anche se il melanoma è responsabile di meno del 5% di tutti i tumori cutanei diagnosticati, rappresenta la prima causa di decessi per cancri della pelle. Generalmente il melanoma inizia su cute normale come una piccola lesione pigmentata, soprattutto nelle aree esposte al sole. Circa un melanoma su tre si sviluppa su un nevo preesistente. Il melanoma può presentarsi attorno e dentro gli occhi, nella bocca, nelle aree genitali e rettali a nei letti ungueali. Il melanoma metastatizza rapidamente.
I due tipi più comuni di melanoma sono: il melanoma a diffusione superficiale che è responsabile del 70% dei casi. Si manifesta con maggiore frequenza sulle gambe delle donne e sul tronco degli uomini. Le cellule tumorali presentano comunemente mutazioni del gene BRAF; il melanoma nodulare. Questo tipo è responsabile del 15-30% dei casi, si sviluppa in qualsiasi parte del corpo e cresce rapidamente.

I fattori di rischio per il melanoma sono i seguenti.

  • Esposizione al sole (soprattutto ripetute ustioni solari con vescicole);
  • Ripetute abbronzature con i raggi ultravioletti A (UVA) o trattamenti medici con psolareni più ultravioletti A (PUVA). Particolarmente pericolose sono le abbronzature realizzate con lampade e i lettini solari;
  • Anamnesi personale di tumori cutanei, di qualsiasi tipologia;
  • Anamnesi familiare di melanomi;
  • Pelle chiara, lentiggini;
  • Grande quantità di nei pigmentati o presenza di nei atipici (soprattutto se sono più di 5);
  • Un nevo melanocitico congenito di grandi dimensioni (nevo congenito gigante);
  • Età avanzata.

Il melanoma è quindi meno frequente nei soggetti con la cute più scura e si manifesta molto raramente nell’infanzia. La gravidanza non aumenta il rischio di melanomi. Meno del 10% dei melanomi non produce pigmenti: sono i cosiddetti melanomi amelanotici. 

Segnali d’allarme, prevenzione, terapia

 I segnali dall’allarme macroscopici sono chiamati gli ABCD del melanoma.

  • A: asimmetria;
  • B: bordi irregolari;
  • C: cambiamenti di colore di un neo esistente;
  • D: diametro superiore ai 6 millimetri;
  • E: evoluzione, soprattutto se nuovi nevi in età superiore ai 30 anni. 

Il sospetto diagnostico trova conferma con le recenti metodiche di dermatoscopia che possono magnificare le immagini a livelli inimmaginabili nel passato. La diagnosi di certezza impone sempre la biopsia con esame istologico. Poiché il melanoma può essere causato dall’esposizione al sole a lungo termine, può essere prevenuto adottando le seguenti misure, fin dalla prima infanzia.

  • Evitare il sole: ad esempio, ricercando l’ombra e minimizzando le attività all’aperto da svolgere tra le ore 10 e 16. Evitare lettini abbronzanti.
  • Indossare indumenti protettivi e anche cappelli dalle falde larghe.
  • Utilizzare filtri solari, dotati di un fattore di protezione solare di almeno 30, con protezione sia UVA sia UVB. Devono essere applicati ogni 2 ore e dopo il nuoto o dopo aver sudato. Non devono essere impiegati per prolungare l’esposizione al sole. 

Se il melanoma è già metastatizzato, farmaci come il pembrolizumab e nivolumab vengono utilizzati in quanto inibitori del PD-1.
Ipilimumab è un altro farmaco immunoterapico che aiuta ad attivare determinati globuli bianchi, per attaccare meglio le cellule tumorali. Altro immunoterapico che può essere utilizzato è il relatlimab. Altri farmaci attaccano i meccanismi biologici innati delle cellule tumorali: dafrafenib, ecorafenib, vemurafenib. Inoltre vengono a volte utilizzati: trametinib, cobimetinib, binimetinib. 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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