Salomone (Epatologia Acireale):”Ambulatorio aperto nonostante CoVid”

Salomone (Epatologia Acireale):”Ambulatorio aperto nonostante CoVid”

5 Novembre 2020 di: Nuccio Sciacca 0

La Pandemia non deve far dimenticare le altre patologie ed in particolare quelle croniche. A volte, anzi sempre più spesso, il cittadino trova ospedali rivoluzionati nel loro assetto istituzionale per fare posto al Coronavirus. L’Ospedale di Acireale pur parzialmente diventato un Covid-Hospital, continua invece a garantire i servizi dell’ambulatorio di epatologia per i pazienti cronici. “Noi seguiamo centinaia di pazienti affetti da varie malattie di fegato, come epatite B, C, steatoepatiti e colangiti immunomediate, dunque è stata importante la scelta di tenere aperto l’ambulatorio per i pazienti cronici, nonostante l’emergenza”, afferma Federico Salomone (nella foto), dirigente medico dell’Uoc di Gastroenterologia dell’ospedale di Acireale, responsabile dell’ambulatorio di Epatologia, nonché socio di Grecas, il Gruppo epatologico clinico associativo siciliano. “Qualche criticità ci potrà essere per i pazienti che devono accedere la prima volta, in questo caso – spiega l’epatologo –il rischio è che l’emergenza Covid possa scoraggiare le prime visite per i pazienti che hanno timore ad accedere ad un ospedale Covid”. L’invito, dunque, è di tenere alta l’attenzione nei confronti dei pazienti affetti da patologie del fegato, nonostante il Coronavirus. “Siamo davanti a un’emergenza planetaria, questo è un dato di fatto, ma – sottolinea Salomone – non dobbiamo dimenticare le cure dei pazienti epatopatici noti e la diagnosi precoce in quelli a rischio per epatopatia, come i diabetici. A questo proposito, noi già da qualche tempo abbiamo avviato una collaborazione con i diabetologi per eseguire screening per la fibrosi epatica su questi pazienti”. Tra le strategie per ottimizzare l’assistenza verso chi soffre di malattie croniche, come quelle del fegato, senza riempire gli ambulatori degli ospedali, resta utile – ove possibile – l’assistenza “in remoto”. “Per i pazienti non acuti, si può certamente optare per la visione degli esami per via telematica – afferma l’epatologo – ma è chiaro che per gli accertamenti a cui i pazienti con cirrosi devono sottoporsi con regolarità, come ecografie, Tc, Rm o gastroscopie, abbiamo bisogno di garantire le prestazioni ospedaliere in tempi adeguati. Per questo, sono convinto che, a livello di assistenza ospedaliera, dobbiamo evitare che pazienti affetti da patologie del fegato siano trascurati, puntando sempre a garantire vie prioritarie per l’accesso alle cure ospedaliere”.

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


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