Giornata mondiale dell’asma, cosa sappiamo di questa patologia

Giornata mondiale dell’asma, cosa sappiamo di questa patologia

12 Maggio 2025 di: Angelo Milazzo 0

La Giornata mondiale dell’asma (World Asthma day) viene celebrata tutti gli anni nel primo martedì del mese di Maggio, su iniziativa della “Global Initiative for Asthma” (GINA), allo scopo di aumentare la conoscenza dell’asma e migliorarne il trattamento. In particolare il tema di quest’anno sarà: “make inhaled treatments accessible for all”.

L’asma

L’asma si potrebbe definire come una patologia caratterizzata da un’infiammazione diffusa delle vie aeree provocata da vari stimoli, che portano a una broncocostrizione completamente o parzialmente reversibile. La sintomatologia comprende: dispnea, senso di costrizione toracica, tosse e respiro sibilante. La diagnosi si basa sull’anamnesi, sull’esame obiettivo e sulle prove di funzionalità respiratoria. Il trattamento comporta il controllo dei fattori scatenanti e la terapia farmacologica.

Si pensa che almeno 300 milioni di persone, nel mondo, siano affette da asma.

Sono stati segnalati più di 100 geni predisponenti all’asma. Si pensa che molti coinvolgano l’ampia categoria delle cellule T helper di tipo 2 (TH2) e possano avere un ruolo nell’insorgenza dell’infiammazione.

L’asma comporta:

  • edema e infiammazione delle vie aeree: la flogosi rappresenta la vera essenza delle forme cronico-recidivanti;
  • broncocostrizione: svolge un ruolo determinante nell’accesso acuto, accompagnato o meno da laringospasmo;
  • iperreattività delle vie aeree: particolarmente importante quando c’è familiarità e assenza di allergia e di eosinofilia;
  • rimodellamento delle vie aeree: esiti di flogosi particolarmente ricorrenti, specie nell’età infantile.

Nei pazienti asmatici le cellule TH2 e altre linee cellulari, in particolare eosinofili e mastociti, ma anche sottotipi CD4+ e neutrofili, formano un ampio infiltrato infiammatorio nell’epitelio e nella muscolatura liscia delle vie aeree, provocando un rimodellamento delle stesse. L’ipertrofia della muscolatura liscia restringe le vie aeree e aumenta la reattività nei confronti di: allergeni, infezioni, irritanti, stimolazione parasimpatica, e di altri stimoli di broncocostrizione. Ulteriori fattori comprendono la perdita degli inibitori della broncocostrizione e la perdita di endopeptidasi che metabolizzano i broncocostrittori endogeni.

L’obesità attualmente viene considerata un importante fattore di rischio.  Tra I mediatori chimici implicati ci sono: leptina, adipochina, e IL-6.

Fattori scatenanti comuni di esacerbazione dell’asma sono: allergeni ambientali e occupazionali; infezioni; esercizio fisico (asma da sforzo); inalazioni di irritanti; emozioni; aspirina e altri farmaci antinfiammatori; malattia da reflusso gastro-esofageo. L’aria indoor rappresenta uno tra i principali fattori di rischio. Negli ambienti in cui viviamo possono essere presenti inquinanti di natura chimica (PM10, PM2, NO2, formaldeide, benzene) e altri composti volatili. Particolarmente nocivi sono i prodotti della combustione del tabacco e dei suoi sostituti. Nella grande maggioranza dei casi di bambini che sono affetti da flogosi croniche e/o recidivanti delle vie aeree ci sono genitori o altri conviventi che sono fumatori. I fattori irritanti e scatenanti possono essere anche di natura biologica: allergeni vari, acari, muffe con le loro spore.

Negli adulti, la sovrapposizione di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva si presenta con ostruzione persistente del flusso aereo. L’ostruzione è poco responsiva ai broncodilatatori e si associa a esposizione significativa al fumo e/o ad altre sostanze inquinanti.

Il trattamento dell’asma si basa sulla terapia farmacologica: corticosteroidi soprattutto per via inalatoria, broncodilatatori, inibitori dei leucotrieni, stabilizzatori dei mastociti, ecc. Ma la gestione dell’asma si deve basare anche su: controllo dei fattori scatenanti; monitoraggio della patologia; istruzione-educazione del paziente; prevenzione e trattamento delle riacutizzazioni.

L’asma nei bambini

Il 40-50% dei bambini sotto i 6 anni può presentare respiro sibilante in concomitanza con una flogosi delle vie aeree superiori. Il wheezing si accompagna a tosse e talvolta a dispnea. La maggioranza di questi bambini non sono asmatici, ma hanno un diametro più piccolo dei bronchi. In genere sono destinati a non ripresentare il wheezing in età scolare: pertanto non sono classificati come asmatici. Viceversa, si può parlare di asma vera e propria quando gli episodi di ostruzione bronchiale e di sibili espiratori continuano o iniziano dopo i 5 anni d’età, e si manifestano anche non in concomitanza con flogosi delle vie aeree. Frequentemente, c’è anche una patogenesi allergica. L’asma colpisce circa il 10% dei bambini sopra i sei anni.

Nel bambino affetto da asma da sforzo abbiamo farmaci (soprattutto anti-leucotrieni e beta-2 agonisti) che, somministrati prima dell’attività fisica, consentono un idoneo controllo della sintomatologia.

Gli stessi farmaci che possono essere somministrati per bocca possono raggiungere direttamente le vie aeree tramite la via inalatoria. Questa consente una terapia più mirata e minori effetti indesiderati. I devise per la somministrazione dei farmaci sono rappresentati dagli apparecchi nebulizzatori, dagli spray dosati e dalle polveri.

Particolarmente importanza rappresenta l’utilizzo dei distanziatori che permettono di far inalare i puff di corticosteroidi e di beta-agonisti in tempi molto più brevi, rispetto alle inalazioni effettuati con i classici “apparecchietti”. I distanziatori sono: portatili; poco voluminosi, infrangibili, economici, non necessitano di corrente elettrica.

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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