Garibaldi, nuove tecniche di chirurgia oculare

Garibaldi, nuove tecniche di chirurgia oculare

20 Aprile 2021 Redazione 0

Svolta tecnologica nell’U.O. di Oftalmologia del Garibaldi-Nesima, per la gestione diagnostico-terapeutica delle patologie oculari. Da oggi, l’Unità operativa diretta dal dott. Antonio Marino potrà usufruire, infatti, di ben tre nuovi microscopi hi-tech e di strumenti mininvasivi capaci di rendere le procedure chirurgiche meno traumatiche rispetto al passato, ponendosi come importante punto di riferimento per tutta la regione, ma anche oltre, rispetto al trattamento di patologie come quelle della retina, della cornea, del glaucoma e della cataratta.  “Negli ultimi venti anni – afferma il dott. Marino – l’evoluzione tecnologica in oftalmologia ha fatto passi da gigante, in particolare sotto l’aspetto chirurgico. Con questo tipo di ammodernamento strumentale, il Garibaldi si pone certamente in linea con le principali strutture di settore a livello europeo”. L’Oftalmologia del presidio di Nesima ha realizzato, nel corso del 2019, quasi 5000 interventi chirurgici, per poi passare, l’anno successivo, a circa 4000 operazioni, di cui gran parte ad elevata complessità, nonostante il ridimensionamento dovuto all’attuale pandemia. “Tre le importanti novità, le nostre sale operatorie – continua il primario – sono state dotate anche di microscopi di ultimissima generazione, di cui uno di tecnologia tridimensionale, in grado di favorire un approccio di grande precisione nel trattamento dell’occhio. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla sensibilità dell’Assessorato regionale alla salute e a quella della direzione strategica dell’Arnas Garibaldi”. Nonostante il difficile momento legato al Covid, l’attenzione del direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Fabrizio de Nicola, verso tutte le altre patologie non è mai mancata. “Con queste importanti innovazioni, la nostra Oftalmologia assume una dimensione fondamentale in quell’azione di alta specializzazione che la nostra azienda ospedaliera pone come propria stella polare. Non abbiamo, in alcun momento, abbassato la guardia rispetto alla domanda di cura e di assistenza che ci è pervenuta puntualmente dal territorio”.

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