CUP provinciale (e non solo) per abbattere le liste d’attesa

CUP provinciale (e non solo) per abbattere le liste d’attesa

26 Aprile 2019 Redazione 0
Visite anche nelle strutture private, ambulatori aperti nei week-end e in caso di necessità nelle ore serali. Ma, soprattutto, totale trasparenza nella gestione dei tempi di prenotazione. Sono solo alcune delle novità contenute nel nuovo Piano regionale delle liste d’attesa 2019-2021, voluto dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, che punta a una sensibile riduzione dei tempi per ottenere le prestazioni sanitarie.
Fra le misure più innovative e significative emerge la centralizzazione dell’agenda delle strutture pubbliche e private, che garantirà così la totale visibilità dell’offerta erogata in un determinato territorio. In pratica, mediante un Cup provinciale – che gestirà le scadenze – verranno messe in sinergia tutte le realtà che operano in quell’ambito territoriale. L’utente dovrà fare riferimento solo a quel Centro unico per prenotare la prestazione. A differenza del passato, quindi, potrà accadere che un servizio possa essere erogato da aziende pubbliche o da strutture accreditate, senza però l’aggravio di ulteriori costi aggiuntivi a carico dei pazienti.
«In questo modo – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – mettiamo il cittadino al centro del sistema sanitario. La Sicilia è tra le prime Regione d’Italia ad avere dato concreta attuazione agli indirizzi contenuti nel Piano nazionale delle liste d’attesa, sottoscritto nel febbraio scorso in Conferenza Stato-Regioni. Un’altra pedina per migliorare il sistema sanitario regionale. Il percorso è ancora lungo, ma siamo convinti di essere sulla buona strada».
Inoltre le Asp e le Aziende ospedaliere, per la prima volta, dovranno provvedere alla definizione e all’applicazione dei cosiddetti “percorsi di tutela”, cioè a quei sistemi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche, per i quali potrà essere attivata una specifica procedura che permetterà ai pazienti la possibilità di effettuare la prestazione in intramoenia o presso una struttura privata accreditata entro i tempi stabiliti dalla normativa.
Ma c’è di più. Proprio per garantire il rispetto dei tempi di attesa, il Piano regionale pensato dall’assessore Razza dà la possibilità alle Asp e alle Aziende ospedaliere di potersi avvalere di prestazioni aggiuntive da erogare in regime libero professionale. Le visite saranno sostenute economicamente dall’Azienda, riservando al cittadino solo un’eventuale partecipazione al costo della prestazione.
Inoltre, il Piano si ipotizza di aumentare, per almeno l’80 per cento della loro capacità produttiva,  l’utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini. Per contenere, o abbassare, ulteriormente i periodi di attesa prevista l’apertura nel fine settimana degli ambulatori degli ospedali che, in caso di necessità, potranno essere operativi anche nelle ore serali.
Il Piano regionale, che nella fase di definizione è stato condiviso con Cittadinanzattiva, è accompagnato da un crono programma e da una checklist per la verifica dell’attuazione e favorirne la piena applicazione.
Come sottoscritto per altri ambiti, anche l’osservanza degli adempimenti prescritti dal Piano regionale rientra tra gli obiettivi dei nuovi direttori generali validi per il riconoscimento dell’indennità di risultato, prevedendo fino alla decadenza dall’incarico.
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Redazione

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