3° Settimana nazionale del colesterolo: consulti gratuiti in 30 centri specializzati. A Catania al Garibaldi Nesima

3° Settimana nazionale del colesterolo: consulti gratuiti in 30 centri specializzati. A Catania al Garibaldi Nesima

23 Settembre 2016 di: Nuccio Sciacca

Fino a sabato 24 settembre si svolge in Italia la Terza Settimana Nazionale dell’Ipercolesterolemia Familiare, promossa da SISA, Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi. L’iniziativa prevede la possibilità per i cittadini di contattare o recarsi direttamente nei 30 Centri specializzati SISA (elenco completo disponibile sul sito www.sisa.it) che hanno aderito alla Campagna di Informazione per ricevere informazioni relative alle problematiche dell’ipercolesterolemia familiare ed alla necessità di controllare i livelli del colesterolo sin da giovani.

“L’iniziativa nasce con l’obiettivo di rendere consapevoli gli italiani del ruolo della componente genetica nell’ipercolesterolemia, che interessa circa 300.000 persone” – spiega il professor Maurizio Averna, Presidente SISA, Responsabile Unità Operativa Semplice di Medicina Interna e Dislipidemie genetiche presso Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo e Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Palermo – “Nelle forme più gravi, infatti, valori alti spesso si manifestano già dalle prime decadi di vita: è molto importante, quindi, eseguire i controlli sin da giovani, prima dei 18 anni, specie se in presenza di ipercolesterolemia nei genitori, e ripeterli almeno ogni 5 anni. C’è poi la forma poligenica comune, in cui fattori ambientali, l’alimentazione soprattutto, agiscono in presenza di fattori genetici predisponenti aumentando i livelli di colesterolo: questa forma, per fortuna meno grave, interessa circa 1.2 milioni di italiani”.

Complessivamente, quindi, sommando le due forme di ipercolesterolemia familiare, si tratta di circa 1.5 milioni di cittadini italiani interessati. Il colesterolo alto è un male silente che non dà sintomi ma che non va trascurato: con il passare degli anni può comportare la formazione di “placche” che ostruiscono le arterie e aumentano, insieme ad altri fattori, il rischio cardiovascolare. “Le persone considerano erroneamente i livelli alti di colesterolo come un fattore di rischio meno pericoloso rispetto ad altri fattori” – spiega il professor Alberico Catapano, Direttore Generale Fondazione SISA, Presidente EAS e Professore Ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Milano – “In realtà il colesterolo geneticamente alto è un fattore determinante per l’elevato rischio cardiovascolare dei soggetti che ne sono affetti, cioè per la possibilità che si verifichi un infarto. In Italia, in particolare, meno dell’1% dei pazienti riceve una corretta diagnosi. Infatti, in alcuni casi non vengono eseguiti esami, in altri non si dà peso al colesterolo elevato”.
“La diagnosi della ipercolesterolemia – spiega il professor Marcello Arca, professore di medicina interna e responsabile della Unità Operativa dedicata alle dislipidemia del Policlinico Umberto I di Roma e Segretario Nazionale della SISA – può essere eseguita con un elevato grado di certezza prendendo in considerazione una serie di semplici segni clinici e di laboratorio che insieme posso essere usati per costruire uno score di probabilità circa la presenza della malattia. E’ un metodo semplice, facilmente realizzabile in qualsiasi ambulatorio. Inoltre le più moderne tecnologie di studio dei geni consentono oggi di formulare la diagnosi di ipercolesterolemia familiare con il massimo grado di certezza.

La nostra Società SISA è direttamente impegnata in questo campo con un suo progetto chiamato LIPIGEN che vuole proprio mettere a disposizione del maggior numero di centri ed ambulatori queste nuove tecniche di diagnosi molecolare”. Fino all’età fertile la donna è “protetta” dal suo equilibrio ormonale, poi, con la menopausa, presenta un rischio simile al maschio. Tuttavia, lo stile di vita non corretto (fumo, vita sedentaria, obesità) predispone all’insorgenza di altri fattori di rischio (ipertensione, diabete) che tutti insieme aumentano il rischio di avere un evento precoce anche nella donna, evenienza oggi sempre più comune.

L’ipercolesterolemia non dà sintomi. Nel tempo può dare invece i segni del danno d’organo subclinico, ad es.: formazione di placche ateromatose a livello carotideo o femorale (con conseguenti soffi all’auscultazione e affaticamento e dolore che insorgono durante il cammino) o a livello coronarico (con conseguente angina o addirittura infarto se l’ostruzione dell’arteria diventa molto grave).

Inoltre è importante sottolineare che più è alto il colesterolo (e più fattori di rischio sono presenti) tanto più rapida può essere l’evoluzione della malattia. In Italia, ad oggi, si stima che siano 12 milioni i cittadini con livelli di colesterolo elevato (1 ogni 5): tra questi il numero di soggetti affetti da ipercolesterolemia su base genetica propriamente detta è di circa 300.000 a cui si aggiungono 1.2 milioni di italiani interessati anche dalla forma poligenica comune, che comprende la componente familiare ma anche quella legata allo stile di vita.

A Catania la disponibilità per consulti telefonici e/o di persona viene data dalla

UO di medicina interna del Garibaldi Nesima:

Il 19/09, 21/09 e 23/09

Orario: 15.00-18.00

Telefono: 349.1511307 (chiamare dalle 9.00 alle 20.00 per appuntamento)

Email: nesimamedicinainterna@gmail.com

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


Email: nucciosciacca@cataniamedica.it