Premialità, flessibilità ed autoformazione le parole chiave della nuova ECM

Premialità, flessibilità ed autoformazione le parole chiave della nuova ECM

5 Dicembre 2016 Massimo Buscema 0

Iniziano a diffondersi tra i colleghi le informazioni sulle novità principali emerse dal convegno che si è tenuto il 23 novembre scorso a Roma dal titolo “Le professioni sanitarie ed il sistema ECM tra presente e futuro”, organizzato dal Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie (Cogeaps), per condividere i dati sull’ultimo triennio Ecm e, soprattutto, per delineare lo scenario del prossimo che sarà il 2017-2019. Iniziamo dalla abolizione del  limite minimo (25) e il limite massimo (75) di crediti Ecm maturabili all’anno che è già una novità non da poco considerato che verranno incentivate le esperienze formative svolte in autonomia e verrà premiata la regolarità formativa pregressa. Ma andiamo con ordine partendo da tre concetti standard che faranno da guida in questo triennio: premialità, flessibilità e autoformazione. I dati statistici ci confermano in maniera inconfutabile che nel precedente triennio, cioè dal 2014 al 2016, è aumentata in maniera considerevole la cosiddetta formazione a distanza– FAD (più di un milione i partecipanti e 2.000 i corsi disponibili) a fronte di una sostanziale stabilità, per non dire di leggera regressione, della formazione residenziale. E’ un dato che non poteva non essere preso in considerazione. Tutto dovrà naturalmente tradursi in appositi atti delle commissioni ministeriali ma è possibile già fare delle anticipazioni quanto mai credibili. La premialità introduce, infatti, un criterio che premia la regolarità formativa pregressa: chi ha acquisito da 80 a 120 crediti ECM tra il 2014 ed il 2016, avrà uno sconto di 15 crediti per il nuovo triennio, mentre chi ha acquisito da 121 a 150 crediti nel triennio che volge al termine, avrà uno sconto di 30 crediti tra il 2017 ed il 2019. La flessibilità permetterà, invece, al professionista di organizzare liberamente la distribuzione triennale dei crediti formativi Ecm acquisiti (dovranno comunque essere sempre 150 nel triennio, fatti salvi i casi citati dalla premialità). Questa libertà organizzativa sarà legata al dossier formativo – per il quale sono previste 3 declinazioni: individuale, di gruppo e organizzativo – attraverso il quale il professionista programmerà e riprogrammerà il proprio piano formativo triennale sulla base degli obiettivi nazionali Agenas. In altre parole ogni collega potrà partecipare a più gruppi (ad esempio con i colleghi di reparto o il gruppo interregionale della propria società scientifica) ed a più organizzazioni (ad es. Ordine e ASP). Il concetto di autoformazione, infine,  vedrà attribuire, nel prossimo triennio Ecm, maggiore importanza ai corsi accreditati Ecm, ma anche da esperienze formative senza accreditamento Ecm, svolte in autonomia dal professionista (per un massimo del 10% dell’obbligo formativo). E questo è, indubbiamente, un passaggio di importante responsabilizzazione di tutti noi, quando riterremo di poterlo utilizzare.

Autore

Massimo Buscema

Dal 2011 il professore Massimo Buscema (specialista endocrinologo) è Presidente del Consiglio dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Catania.


Email: presidente@cataniamedica.it

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