Monkeypox e Henipavirus, vaccinazione per chi?

Monkeypox e Henipavirus, vaccinazione per chi?

22 Agosto 2022 di: Angelo Milazzo 0

Vaccinazione antipoxvirus

La recentissima circolare del Ministero ha individuato tra le prime categorie da sottoporre a vaccinazione contro il Monkeypox virus gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). Devono però rientrare nei seguenti criteri: storia recente con più partner sessuali, e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo, e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune, e/o recente infezione recentemente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno), e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (chemsex).
Tra i soggetti a più alto rischio vengono identificate anche le persone che afferiscono agli ambulatori PrEP-HIV dei centri di malattie infettive e dei check-point, ai centri HIV e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili. I criteri potrebbero essere analoghi a quelli utilizzati per valutare l’opportunità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma anche in assenza di infezione da HIV. Ovviamente si prevede di somministrare la vaccinazione anche agli operatori sanitari e di laboratorio a rischio di esposizione diretta a Orthopoxvirus.
Le prime regioni a beneficiare della distribuzione delle prime quote del vaccino antivaiolo Jynneos sono state Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto. Il vaccino viene indicato anche con la sigla MVA-BN, virus vaccinico vivo Ankara modificato, non replicante, prodotto dalla Bavarian Nordic. In Europa il vaccino viene commercializzato anche con la denominazione Imvanex. Anche l’EMA ha esteso l’indicazione di Imvanex (precedentemente indicato solo per il vaiolo umano), anche per questo cosiddetto “vaiolo delle scimmie”. La dose di richiamo (sempre di 0,5 ml) va somministrata a distanza di almeno 4 settimane. Il vaccino non deve essere diluito e va somministrato per via sottocutanea, preferibilmente nel braccio. Studi effettuati in Africa attestano che la protezione verso il Monkeypox potrebbe arrivare all’85%. Il vaccino, essendo costituito da un virus non replicante, può essere somministrato anche in soggetti immunocompromessi. Lo specifico farmaco antivirale Tecovirimat, autorizzato dall’EMA, può essere usato nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare in soggetti che presentano sintomi gravi, o che siano in stato di immunodepressione.
La Rivista Lancet Infectious Diseases ha pubblicato un lavoro di ricercatori dello “Spallanzani” che hanno verificato che il Monkeypox rimane nello sperma, anche fino a 20 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il primo caso pediatrico è stato confermato in Germania, in una bambina di anni 4 che vive in famiglia con due adulti che hanno contratto la malattia. Comunque, i casi di infezione nei bambini sono rarissimi e, finora, sono stati oligosintomatici. 

Henipavirus

È stato recentemente identificato in Cina in tamponi faringei, grazie all’analisi metagenomica e poi all’isolamento del patogeno, il Langya virus, del genere Henipavirus. Tale genere è una delle zoonosi emergenti nella regione Asia-Pacifico. Sono stati infatti osservati altri virus di questa “famiglia”, come Hendra (HeV) e Nipah (NiV), capaci di infettare gli esseri umani e che trovano nei pipistrelli il loro ospite naturale. Secondo l’OMS ghi Henipavirus possono causare gravi malattie negli animali e nell’uomo. Sono classificati con un livello di biosicurezza 4, ovvero sono molto più pericolosi del Sars-Cov-2. Uno studio di scienziati cinesi, pubblicato su New England J. of Medicine, ribadisce come questa infezione sia una zoonosi che provoca sintomi come febbre, affaticamento e tosse. Può compromettere anche la funzionalità epatica e quella renale. Attualmente non esiste un vaccino o un trattamento specifico. Si cura la sintomatologia e si gestiscono le complicanze. 

   

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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