Angelo Milazzo
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania
Nuova variante LP.8.1
Il Covid è tornato a colpire: soprattutto in Asia, dove la nuova variante LP.8.1 ha fatto registrare un forte aumento dei casi. Bangkok, HonG Kong, Singapore, Cina e Thailandia sono state le zone maggiormente interessate da questa nuova ondata. Le autorità locali stanno invitando la popolazione a tornare a vaccinarsi, individuando in un diffuso calo dell’immunità la causa delle nuove epidemie. La situazione potrebbe diventare molto preoccupante nel sub-continente indiano, dove la pratica vaccinale è stata sempre troppo insufficiente. A livello internazionale, alla nuova variante viene già attribuita una percentuale del 12% di tutti i casi di Covid, con la possibilità reale che diventi variante maggioritaria su tutto il pianeta. Alcune settimane fa, anche in Italia è stato individuato il primo caso a Genova. Si è trattato di un soggetto “fragile”: 69enne con malattia oncoematologica. Siamo di fronte a un’ulteriore evoluzione tipica dei Coronavirus. I virus non vanno mai in vacanza ed il virus del Covid non ha stagionalità: può quindi diffondersi anche durante la stagione estiva. Un certo allarme suscita però il decesso che ha riguardato un soggetto 66enne, vaccinato, immunocompetente che ha sviluppato una polmonite devastante ed è deceduto dopo un paio di settimane di terapia intensiva. Quindi la variante, oltre ad essere più diffusiva delle precedenti, in alcuni casi può anche determinare gravi forme invasive. Sarebbe quindi necessario includere la variante LP.8.1 nei nuovi vaccini che debbono essere usati nelle prossime campagne vaccinali
Vaccinazioni
È già molto ampiamente dimostrata l’efficacia e la sicurezza della co-somministrazione dei vaccini contro l’Influenza e contro il Covid. Già dal 2022 fu lanciata la campagna “Non solo Flu: porgi l’altra spalla 3.0”. Ne furono protagoniste la Siti (Società Italiana di Igiene), la Simit (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali) e la Simmg (Società Italiana di Medicina Generale).
Già dal 2024 il trial di fase III di mRNA-1083, un vaccino combinato prodotto da Moderna contro l’influenza e il Covid raggiunse i suoi obiettivi principali, suscitando una risposta immunitaria più elevata rispetto ai vaccini comparatori già autorizzati e utilizzati nello studio.
Risulta quindi ormai ineludibile la somministrazione di entrambi i vaccini, preferibilmente in modalità combinata, quindi: unica somministrazione nella stessa siringa
Long Covid e genetica
Ci sono molte persone, anche giovani, cha da quando sono state colpite dal virus del Covid convivono con sintomi che possono ridurre significativamente la qualità della vita. Oltre ai problemi respiratori e alle mialgie, sono particolarmente rilevanti: l’astenia e le difficoltà cognitive. Tra queste è particolarmente significativa quella sensazione di offuscamento che è stata denominata “brain fog”, ovvero: “nebbia cognitiva”.
Un imponente studio genetico internazionale, recentemente pubblicato sulla prestigiosa Rivista Nature Genetics ha identificato nuove varianti genetiche associate al rischio di sviluppare Long Covid. Il progetto è stato guidato dall’ Institute for Molecular Medicine di Helsinki e dal Karolinska Institutet di Stoccolma. Il nostro Paese ha contribuito con ricercatori delle Università di Milano e di Siena, ma anche dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr, con la partecipazione della Fondazioni Covid-19 Genomic e Gen-Covid. Lo Studio ha indagato l’intero genoma (GWAS) di 6450 pazienti affetti da Long Covid, nonché oltre un milione di soggetti senza sintomatologia: utilizzati come controlli. La ricerca ha coinvolto 24 studi portati avanti da 16 Paesi.
E’ stato individuato un locus genetico sul cromosoma 6, in prossimità del gene FOXP4, giù noto in letteratura per il ruolo svolto nelle infezioni respiratorie e nella risposta immunitaria. Questo risultato è stato validato su altri 9.500 pazienti e oltre 700 mila controlli. I soggetti che hanno la variante genetica identificata nello Studio hanno un rischio di sviluppare la patologia aumentato di quasi il 60%. Questa acquisizione permetterà di identificare le persone a rischio e di migliorare la pratica clinica nella cura della sintomatologia. Infatti il Long Covid continua a rappresentare una sfida crescente per i sistemi sanitari. Secondo l’OMS, circa il 10-20% delle persone affette da Covid sviluppa sintomi a lungo termine.
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
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