Linee guida USA riclassificano l’ipertensione

Linee guida USA riclassificano l’ipertensione

26 Febbraio 2018 Redazione 0
Le nuove linee guida dell’American College of Cardiology/American Hearth Association riclassificano l’ipertensione ed enfatizzano la gestione dello stile di vita.Il documento redatto dagli esperti Usa suddivide la “pre-ipertensione” in “pressione sanguigna elevata (Bp)” e “ipertensione di stadio 1”, dando particolare rilievo ai cambiamenti dello stile di vita utili per la maggior parte degli adulti oggi classificati come “affetti da ipertensione di stadio 1”.
“La nuova definizione di ipertensione aumenta la percentuale della popolazione identificata come ipertesa, ma alla stragrande maggioranza degli ipertesi di nuova diagnosi viene raccomandata solo la modifica dello stile di vita, senza associare terapia antipertensiva – dice Robert M. Carey, della Virginia University, a Charlottesville –. Un maggiore ricorso alle modifiche dello stile di vita nel trattamento dell’ipertensione merita la massima priorità. Prove di alta qualità indicano che lo stile di vita modificato in modo efficace abbassa la pressione sanguigna”.
 
Cosa dicono le linee guida
La definizione di pressione sanguigna normale rimane la stessa (<120/80 mmHg). La pressione arteriosa sistolica media (Sbp) da 120 a 129 mmHg, associata a pressione arteriosa diastolica media (Dbp) inferiore a 80 mmHg, è classificata come pressione elevata .La Sbp media da 130 a 139 mmHg, associata a Dbp media da 80 a 89 mmHg, è classificata come ipertensione di stadio 1. Le variazioni dello stile di vita da sole sono raccomandate per la maggior parte degli adulti con diagnosi recente, come gli ipertesi allo stadio 1, mentre i cambiamenti dello stile di vita e la terapia farmacologica sono raccomandati per i pazienti con malattie cardiovascolari preesistenti o rischio cardiovascolare aumentato.
L’inizio della terapia con due farmaci antipertensivi di classi diverse è raccomandato per i pazienti con ipertensione di stadio 2 e l’ipertensione resistente è definita come una pressione arteriosa media di 130/80 mmHg o superiore nei pazienti che assumono almeno tre antipertensivi di classi diverse a dosi ottimali, o in quelli che richiedono quattro o più farmaci antipertensivi.
I medici possono iniziare la terapia con qualsiasi classe di farmaci antipertensivi, a meno che non vi sia una ragione precisa per utilizzare un farmaco specifico in un determinato paziente. Dopo l’inizio della terapia, i pazienti devono sottoporsi a valutazioni mensili di compliance e di risposta terapeutica, fino al raggiungimento del controllo della pressione arteriosa.
I pazienti con diabete, malattia renale cronica e rischio cardiovascolare elevato, richiedono un’attenzione speciale e devono essere trattati per raggiungere un target di Bp <130/80 mmHg. Gli adulti di età pari o superiore a 65 anni appartengono pure a questo gruppo ad elevato rischio e devono essere trattati per raggiungere un target SBP <130 mmHg.
Le raccomandazioni degli esperti
Ogni adulto con ipertensione dovrebbe avere un piano di cura basato sull’evidenza, con un follow-uptempestivo, specialmente alla luce dell’evidenza che ben il 25% dei pazienti non soddisfa la prescrizione iniziale di terapia antipertensiva e solo 1 su 5 ha una sufficiente elevata aderenza per ottenere i benefici osservati negli studi randomizzati controllati.
“L’uso della valutazione del rischio per malattie cardiovascolari nelle scelte del trattamento anti-ipertensivo, con obiettivi di terapia Bp più bassi e una forte enfasi sulla modificazione dello stile di vita durante il trattamento, costituiscono alcuni dei miei messaggi più importanti per i medici”, ribadisce Carey.
Il coautore delle linee guida, Paul K. Whelton della Scuola di medicina pubblica e di medicina tropicale Tulane a New Orleans, precisa: “Queste linee guida si sono basate su osservazioni molto rigorose per un periodo di tre anni. Sono state ampiamente riviste e approvate dagli organi di governo e dalle società scientifiche più importanti. Sono complete e tengono conto delle scoperte più recenti (nel complesso, circa 1.000 studi). Da parte mia suggerisco queste raccomandazioni:
1. Maggiore attenzione nella misurazione e nella valutazione della BP;
2. Utilizzo delle misurazioni della Pa fuori sede per confermare i BP elevati in ufficio e riconoscere l’ipertensione mascherata “da camice bianco”;
3. Tener conto della nuova classificazione di Bp, compreso l’uso di una media di letture BP accuratamente misurate per diagnosticare l’ipertensione di stadio 1;
4. Dare importanza alla gestione dello stile di vita come trattamento di base per la gestione della BP elevata;
5. Stima del rischio di malattia cardiovascolare sottostante per determinare la necessità di associare farmaci antipertensivi in aggiunta alla gestione dello stile di vita”.
Autore

Redazione

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