Violenza sulle donne e legislazione, al centro del dibattito dell’AMMI Catania

Violenza sulle donne e legislazione, al centro del dibattito dell’AMMI Catania

25 Marzo 2022 di: Staff I-Press 0

Catania – Ogni anno in Italia rimane vittima della violenza assassina del proprio partner o di un ex, in media, una donna ogni tre giorni. Una percentuale altissima che non diminuisce anche se, in totale, gli omicidi diminuiscono. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, perché l’assassinio è l’ultimo stadio di un crescendo di violenza che può durare anni e che ancora troppo spesso rimane sommerso.

Per fare il punto su quanto è stato fatto finora e per curare, proteggere e prevenire la violenza tra le pareti domestiche, e quanto altro bisognerebbe ancora fare, la sezione catanese dell’Ammi (Associazione delle Mogli dei Medici Italiani) ha organizzato un incontro con esperti. L’evento, voluto dalla presidente di sezione dottoressa Antonella Di Maggio, si è tenuto all’Hotel Nettuno ed è stato moderato dalla dottoressa Maria Torrisi, delegata nazionale della Commissione Pari Opportunità dei giornalisti. L’incontro, che è stato preceduto dall’ingresso nella sezione di una nuova socia, la dottoressa Bibiana Lucifora, Gastroenterologa, ha visto la partecipazione della dottoressa Elisa Battaglia, componente della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Medici di Catania, e della professoressa Maria Clorinda Mazzarino, vice presidente Ammi di Catania.

«Le donne vittime di violenza spesso non denunciano l’aggressore, non si allontanano da lui, non spezzano il vincolo che le unisce all’orco – ha spiegato la dottoressa Maria Concetta Cannella, direttore dell’Unità Operativa complessa di Psicologia e ideatrice del Pronto Soccorso Rosa con modalità ininterrotta per le 24 ore, presso l’ospedale di Acireale – perché molto spesso nelle vittime si innesca un meccanismo automatico di protezione dallo stress che paralizza e che troppo spesso, erroneamente, viene scambiato per consenso». 

L’Osservatorio Nazionale sulla Salute della donna ha assegnato 2 bollini rosa al progetto dell’Ospedale di Acireale perché ha dimostrato efficienza, grazie al suo sistema integrato. «Giorno e notte psicologi e assistenti sociali, che raggiungevano l’ospedale su veloce reperibilità, garantivano assistenza accanto ai medici che curavano le ferite del corpo – ha spiegato la dottoressa Cannella –  e lo facevano grazie ad una organizzazione che nulla lasciava al caso. Le donne venivano trattate con un percorso psicoterapico riabilitativo e aiutate ad accedere ai canali della giustizia, se lo volevano». 

Degli aspetti legali e della necessità di far conoscere il problema anche ai più giovani ha parlato la professoressa Maria Luisa D’Agostino Butera, consigliera di parità per l’Osservatorio provinciale. «Ci sono ancora molte criticità nel far emergere i reati di violenza sulle donne – ha sottolineato la prof.ssa D’Agostino Butera – a causa della riluttanza delle vittime a denunciare e per l’oggettiva difficoltà a trovare le prove certe contro l’autore di un crimine che si consuma in isolamento. Ma all’ormai vecchio “Codice rosa” adottato dalle Aziende sanitarie, che prevede un supporto alle donne e ai fragili che si presentano a seguito di sospetti maltrattamenti e che consente di prendersi cura delle vittime sotto ogni aspetto, si è aggiunto adesso il “ Codice rosso”, che consente agli inquirenti di accelerare gli interventi sul maltrattato».
Durante l’evento, che ha aperto il calendario delle attività culturali in presenza del sodalizio, sono stati trattati anche temi giuridici. «In Italia l’evoluzione legislativa relativa alla violenza sulle donne – ha illustrato la relatrice – ha avuto un percorso lento, ma la Convenzione di Istanbul del 2011 ha fornito agli Stati un quadro di riferimento completo che ha impresso un’accelerazione alla legislazione e in Italia sono state definite le aree di intervento per prevenire i reati e proteggere le vittime, soprattutto grazie alla sinergia tra pubblico e privato, istituzioni e mondo del volontariato e dell’associazionismo». 

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Staff I-Press

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