Vaccinazione anti-Covid-19 in gravidanza e durante l’allattamento

Vaccinazione anti-Covid-19 in gravidanza e durante l’allattamento

28 Luglio 2021 di: Angelo Milazzo 0

Le donne in gravidanza vanno incontro a rischi specifici per la loro salute e per quella del nascituro se contraggono l’infezione da virus Sars-Cov-2. Sono state però escluse da tutta la prima serie di trial riguardanti la vaccinazione anti-Covid e, a tutt’oggi, analogamente alle donne che allattano, debbono assumersi responsabilità specifiche. Infatti le schede tecniche non riportano ancora dati definitivi sulla sicurezza, nonostante siano stati già condotti importanti studi e si siano già raccolte rassicuranti esperienze.

Le prime osservazioni hanno registrato gravidanze accidentalmente occorse durante le fasi di arruolamento, con i vaccini: Moderna, Pfizer, Janssen. Non sono stati mai rilevati effetti negativi, né sulla riproduzione femminile, né sullo sviluppo fetale/neonatale e su quello post-natale. 

Le campagne vaccinali di massa hanno fatto acquisire osservazioni ed esperienze molto più vaste. L’insieme dei dati acquisiti ha portato il CDC statunitense ad orientare all’uso di questi vaccini durante la gravidanza e l’allattamento, in particolare per le donne che presentano fattori di rischio, in caso di infezione da Sars-Cov-2. Il parere è stato supportato anche dall’analisi dei dati del programma di monitoraggio del CDC sulla sicurezza del vaccino, denominato v-safe. Questo programma ha già registrato segnalazioni di oltre 30.000 donne in gravidanza e comprende il monitoraggio di 275 gravidanze completate e 232 nati vivi. Le partecipanti sono state controllate per: aborti spontanei, nati morti, complicazioni della gravidanza, ricoveri in terapie intensive, esiti avversi alla nascita, morte neonatale, malformazioni, ecc.

Sia nelle gravidanze che nei neonati non sono stati osservati esiti inaspettati correlati alla vaccinazione. La rilevazione di anticorpi leganti e neutralizzanti nel sangue cordonale del neonato suggerisce un efficiente trasferimento transplacentare degli anticorpi materni. Tutto ciò, in perfetta analogia a quanto osservato in seguito ad infezioni naturali da Sars-Cov-2 in donne in gravidanza.

Recenti Studi hanno documentato una significativa presenza di anticorpi IgA ed IgG specifici per Sars-Cov-2 nel latte materno per 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli anticorpi trovati nel latte materno di queste donne hanno dimostrato elevati effetti neutralizzanti. In fase di inoculazione, se l’mRna di un vaccino dovesse entrare nel latte materno, si prevede che venga scomposto durante il processo digestivo. La proteina espressa dall’ mRna è probabile che rimanga associata alle cellule, e che non passi al lattante attraverso il latte materno.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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