Urologia funzionale e cura delle disfunzioni

Urologia funzionale e cura delle disfunzioni

20 Luglio 2016 di: Luigi Fondacaro

Urologia funzionale e cura delle disfunzioni

E’ attivo presso l’A.R.N.A.S. Garibaldi-Nesima il Servizio di Urologia Funzionale e Neuro-Urologia.

L’Urologia Funzionale è una branca ultraspecialistica dell’Urologia che indaga la funzione delle basse vie escretrici (vescica ed uretra) e che quindi si presta alla diagnosi e alla terapia di tutte quelle condizioni patologiche, come l’incontinenza urinaria, le ritenzioni urinarie non sostenute da una definita causa ostruttiva, l’aumentata frequenza minzionale, le sindromi da urgenza minzionale, il dolore pelvico cronico, che sia nell’uomo che nella donna limitano fortemente la qualità di vita e che sono spesso di difficile inquadramento diagnostico e di complessa soluzione terapeutica.

Tali condizioni patologiche hanno spesso una causa disfunzionale e, derivando da deficit che interessano non solo gli organi urinari ma anche le circostanti strutture (sistema nervoso, strutture vascolari, legamenti e muscoli della pelvi) finiscono con l’interessare “trasversalmente” pazienti neurologici – nella definizione della cosiddetta “vescica neurologica” -, ginecologiche – si pensi ai disturbi urinari come l’incontinenza da sforzo che accompagnano il prolasso genitale nella donna -, geriatrici – è esperienza comune l’osservazione della dipendenza dei nostri nonni dalla toilette o la coesistenza di ritenzione e incontinenza nelle fasce di età più avanzate per tutta una serie di complesse alterazioni funzionali che vengono riassunti dal termine di “vescica senile”-, o, ancora, pazienti i cui disturbi urinari, caratterizzati sia da incontinenza che da ritenzione di origine disfunzionale, sono conseguenza di altre definite patologie di sistema(diabete mellito, patologie immunitarie, malattie psichiatriche, esiti di interventi chirurgici condotti nella pelvi).

Tutti questi casi necessitano di un complesso inquadramento diagnostico: la valutazione principe è l’esame urodinamico, unica indagine che valuta, attraverso l’utilizzo di piccolissimi cateteri e di software appositi, e con la collaborazione attiva del paziente, la funzione di vescica ed uretra sia durante la fase di riempimento che di svuotamento della vescica: dal comportamento reciproco di questi due organi, si arriva a definire la natura e la gravità delle disfunzioni che causano la comparsa dei sintomi prima descritti. A questa principale valutazione vengono affiancate indagini più tradizionali, come l’ecografia urinaria, ed altre eseguite da specialisti di altre discipline (Rx Urografia, Cistouretrografia, TAC e Risonanza pelvica, test neurofisiologici dei nervi pelvici) che contribuiscono ad inquadrare perfettamente il problema del paziente ed indirizzarlo verso le più opportune misure terapeutiche. Queste consistono in presidi che vengono messi in atto dal paziente stesso – le cosiddette terapie “comportamentali” finalizzate a correggere le abitudini minzionali della persona, valide come misure complementari in alcune forme di vescica iperattiva, o il cateterismo ad intermittenza attuato dal paziente stesso, previo opportuno addestramento, nei casi di ritenzione urinaria intrattabile  -, in altri che vengono messi in atto, con diretto intervento sanitario, o  ambulatoriamente o, nei casi più complessi, mediante il ricovero, in genere breve, del paziente. Tra i primi: la Riabilitazione Pelvi-perinealeche consiste in una serie di metodiche, tra cui gli esercizi di Kegel,  che hanno lo scopo di rinforzare e rieducare la muscolatura pelvi-perineale e, attraverso questo, di migliorare la funzione delle strutture sfinteriche di sostegno e della vescica stessa. E’ pertanto indicata per alcune forme non gravi di incontinenza urinaria da sforzo, di qualunque natura, e di vescica iperattiva. Il paziente sarà sottoposto a circa 10-15 sedute, a cadenza in genere bisettimanale, della durata di 30-45 minuti ciascuna. Altra terapia che viene condotta ambulatoriamente, e sempre tramite sedute periodiche bisettimanali, è la Stimolazione Percutanea del Nervo Pudendo, forma non invasiva di neuromodulazione sacrale, in cui viene utilizzato un ago da agopuntura, non dolente, connesso ad uno stimolatore. Gli impulsi elettrici afferiscono al centro midollare sacrale da cui hanno origine le fibre nervose dirette alla vescica e alle strutture del pavimento pelvico con ciò modulando la loro funzione: tale metodica ha dato buoni risultati in alcune forme di vescica iperattiva e in qualche caso di ritenzione urinaria “sine causa”. Tutte le metodiche citate sono state applicate, insieme alla manipolazione digitale del pavimento pelvico, e insieme alla terapia medica, nel trattamento di alcune forme di dolore pelvico cronico.

Su quest’ultimo, in particolare, si sono rivolte di recente le attenzioni di diverse ricerche in campo neurofisiologico che hanno interessato le diverse figure specialistiche coinvolte nello studio delle disfunzioni del pavimento pelvico (urologi, ginecologi e proctologi). L’osservazione, infatti, che le sindromi dolorose pelviche si accompagnano, quasi invariabilmente, ad ipertonia dei muscoli pelvi-perineali (pubococcigei, otturatori interni, coccigei, piriformi), ha condotto alla messa a punto di terapie farmacologiche complesse e riabilitative – basate sulle tecniche cosiddette di “Reverse Kegel”, cioè tendenti al rilassamento del pavimento pelvico – che hanno rivoluzionato non solo il trattamento di queste forme fortemente invalidanti, ma anche le conoscenze di fisiopatologia del disturbo. E’ infatti grazie a queste neoacquisite conoscenze fisiopatologiche che termini come “sindrome del nervo pudendo, vulvodinia, vestibulodinia, prostatodinia” non vengono più considerate come sinonimi di disfunzioni di natura infettiva o, addirittura, psichiatrica, ma piuttosto come espressioni didisfunzioni neuromuscolari per le quali è possibile, nella maggior parte dei casi, un inquadramento diagnostico e una cura.

Le terapie chirurgiche che vengono attuate, nel campo dell’Urologia Funzionale, per il trattamento delle condizioni più complesse e resistenti alle terapie di ordine comportamentale, medico e riabilitativo ambulatoriale, richiedono la ospedalizzazione, in genere breve, del paziente.

Vanno citati:

1) i presidi messi in atto per l’incontinenza urinaria da sforzo, come il posizionamento transotturatorio, sia nell’uomo che nella donna, di sling (fionde) periuretrali di materiale eterologo, o  come l’impianto di sfintere artificiale nell’uomo;

2) la Neuromodulazione Sacrale, che avvalendosi di un vero e proprio pace-maker impiantato  sulle radici nervose (S3) che innervano la vescica e le strutture del pavimento pelvico si presta a “modularne” l’attività e quindi a correggerne le alterate  funzioni che clinicamente si traducono nella comparsa di incontinenza urinaria da iperattività vescicale o in ritenzioni “spine causa”;

3) la infiltrazione endoscopica di Tossina Botulinica, di recente introduzione, che viene iniettata o nel detrusore, per i casi di incontinenza urinaria da iperattività’ vescicale non trattabile altrimenti (in pazienti neurologici e non) o nello sfintere uretrale in quei casi di minzione ostruita per iperattività sfinterica (dissinergia vescico-uretrale), quasi sempre in pazienti portatori di patologia neurologica. Gli ultimi due presidi sono stati utilizzati, con discreti risultati, in alcune forme di dolore pelvico cronico.

Tutte i presidi diagnostici e terapeutici eseguiti o ambulatoriamente in regime di Day-Service e Day-Hospital, o svolti in regime di ricovero ordinario, costituiscono le attività del neonato Servizio di Neuro-Urologia e Urologia Funzionale dell’A.R.N.A.S. Garibaldi-Nesima, che, affidato alla responsabilità del Dr. Luigi Fondacaro, ha già svolto oltre 400 prestazioni nei primi 5 mesi di attività: ciò a dimostrazione della necessità, nel nostro territorio, di figure superpecialistiche in questo particolare settore della medicina, che ben si prestano, del resto, a dimostrare il moderno e sempre più importante concetto di “trasversalità multidisciplinare” . Infatti, considerata l’ampiezza della popolazione interessata, la peculiarità delle patologie affrontate e grazie alla ricerca che ha messo a punto tutta una serie di strumenti diagnostici e terapeutici adeguati, l’Urologia Funzionale assurge oggi a ruolo di branca specialistica a se stante, con propri e definiti campi di interesse.

Autore

Luigi Fondacaro

Responsabile Servizio di Urologia Funzionale e Neuro-Urologia A.R.N.A.S. Garibaldi – Catania


Email: fondacaro@cataniamedica.it