Percorsi terapeutici integrati dopo la diagnosi di tumore

Percorsi terapeutici integrati dopo la diagnosi di tumore

25 Maggio 2019 Redazione 0

Grazie alla sezione di Catania della LITL  – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – e al Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie dell’Università di Catania, e più specificamente del Centro di ricerca universitario PreDiCT (Prevenzione, Diagnosi e Cura dei Tumori), si è parlato nei giorni 21 e 22 maggio, in una prestigiosa sede qual è lo storico Palazzo della Borsa, di “Prevenzione terziaria: percorsi di cura integrata dopo la diagnosi di tumore” sotto la coordinazione scientifica di Massimo Libra, direttore del PreDiCT, e di  Aurora Scalisi, presidente della LILT catanese.

Il convegno regionale, rivolto a tutti i professionisti della sanità e che ha coinvolto anche gli operatori delle sezioni provinciali della LILT di Sicilia e una qualificata e nutrita partecipazione, in qualità di moderatori e relatori, di docenti e ricercatori dell’ateneo etneo e italiani, di ospedali siciliani e di importanti centri di ricerca del mondo (Canada, Texas, Boston), è stato presentato, nei suoi obiettivi, dal coordinatore della LILT regionale Carlo Romano e dal Magnifico Rettore dell’Università di Catania Francesco Basile. Ed è stata l’occasione per la premiazione del giovane dottorando di ricerca, Luca Falzone, del Centro PreDiCT, per un lavoro di ricerca finanziato dalla LILT sulla “biopsia liquida”, quale promettente metodologia di laboratorio nel monitoraggio della risposta ai trattamenti anti-tumorali, e nei melanomi nel caso specifico (Premio SIPMeT “Alfredo Bernardini”). Il convegno ha dato particolare attenzione agli attuali progressi della ricerca sui tumori e ai benefici degli integratori e principi naturali nella dieta (nutraceutica), come la curcumina e la vitamina D, che potenziano l’efficacia dei trattamenti anti-tumorali e ai vari ambiti e meccanismi coinvolti (come la modulazione epigenetica e del microbioma intestinale). La prevenzione terziaria, quella che coinvolge già l’individuo con la malattia, riguarda il controllo della terapia sia nella fase della somministrazione che della comparsa degli eventuali effetti secondari, collaterali, che potrebbero limitarne l’efficacia e la stessa assunzione da parte del paziente.

E’ soprattutto nella multidisciplinarietà, nel coinvolgimento di più specialisti (dal laboratorio di patologia clinica al chirurgo, all’oncologo e onco-psicologo) che vengono raggiunti i migliori risultati in termini di sopravvivenza e soprattutto di qualità della vita nei pazienti oncologici, e all’attuazione di una medicina integrata, a partire dalla fase della diagnosi e fino a quella terapeutica e nel follow-up, dove gioca un importante ruolo la sana alimentazione (l’ultima sessione ha avuto come titolo “il cibo nuova medicina”). Di particolare interesse e significato la sessione su “La comunicazione medico-paziente”, con le riflessioni e la testimonianza di vita professionale del presidente emerito dei Medici Cattolici di Catania, Salvatore Castorina, in apertura dei lavori affermando che “comunicare è un’arte, non una scienza”.

                                                                                                                                                          Vincenzo Caruso

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