Nel 2016 è stata una grande soddisfazione essere stati riconosciuti come i principali interlocutori in tema di sanità. E’ stato l’anno dei confronti ai massimi livelli istituzionali a partire dal Presidente del Consiglio fino all’Assessore  regionale alla Salute. Ed in tutte le circostanze non si è mai trattato di incontri – passerella come purtroppo siamo abituati ad assistere nella nostra regione ma di momenti di programma e di impegni concreti per venire incontro alla domanda di salute della popolazione ed alle necessità di chi, come i medici, questa salute deve saperla erogare attraverso una sanità organizzata ed efficiente. Abbiamo non solo condiviso il problema della sicurezza dei presidi di guardia medica venuto alla ribalta delle cronache per disdicevoli episodi di violenza ma abbiamo anche portato avanti delle iniziative volte a stimolare concretamente le autorità preposte. Nel 2016 l’Ordine è tra l’altro diventato uno dei tre poli didattici della Scuola di medicina generale voluta dall’Assessorato regionale alla salute. Ed a proposito di formazione val la pena sottolineare la stretta collaborazione con l’Università e la Scuola di Medicina diretta dal Professor Francesco Basile. Il Presidente della Scuola scherza con noi dicendo che tra poco andremo a pescare i nuovi medici già negli asili facendo chiaro riferimento ad un altro dei grandi programmi che nel 2016 hanno trovato realizzazione e successo: il Progetto Ippocrate.  Abbiamo avviato dei corsi di preparazione ai test di accesso alle professioni sanitarie con docenti di alto valore e di grande esperienza. Non solo abbiamo anche voluto far sentire la nostra presenza nel territorio e nelle scuole in particolare offrendo borse di studio agli studenti più meritevoli degli ultimi anni delle scuole secondarie con una risposta straordinaria. Questo Ordine ed il Consiglio direttivo che presiedo si possono senz’altro intestare un merito in questo 2016 avere coscienza che la professione medica ha una valenza che nessuno fin qui le aveva riconosciuto appieno e cioè quella di pretendere di sedere ai tavoli di discussione allorquando si parla di salute della popolazione. La pretesa appare oggi legittima perché questo Ordine dei medici e degli odontoiatri, in particolare, sta sapendo indicare il percorso ed è pronto a riprendere, a qualunque forza politica appartenga, chi non svolge il proprio ruolo tenendo conto delle necessità di salute della gente. Il lavoro fatto dagli Ordini e dai Collegi professionali sanitari è stato in questi ultimi anni superlativo tanto da costringere chi voglia affrontare temi sanitari ad ascoltare, e non solo, la nostra posizione e la nostra progettualità se c’è da gettare le basi sul lungo termine. E come non ricordare la collaborazione stretta con il Collegio degli infermieri professionali IPASVI segno di un’apertura alle professioni sanitarie che non potrà che giovare alla organizzazione in rete dei servizi regionali. Ma l’Ordine nel 2016 si è anche impegnato fortemente nella revisione della nuova rete ospedaliera siciliana, che dovrebbe finalmente vedere la luce nel 2017, e strettamente collegata alla riapertura concorsuale ed alla stabilizzazione dei precari. Ogni medico catanese può sentirsi orgoglioso di appartenere alla nostra categoria non solo, come è stato finora, perché il suo lavoro è, senza retorica, una vera e propria missione nei confronti di chi soffre ma anche per il senso di appartenenza ad un Ordine professionale che è voluto uscire dal recinto dei compiti palesemente burocratici, e niente più, che gli venivano attribuiti per collocarsi strategicamente ed efficacemente nella politica sanitaria regionale. L’impegno per il 2017? Restare protagonisti! Per il cittadino e per chi come il medico ne tutela e garantisce la salute.