“Nuove” epatiti acute, prospettive per un iter diagnostico

 “Nuove” epatiti acute, prospettive per un iter diagnostico

9 Maggio 2022 di: Angelo Milazzo 0

Bisogna considerare che le infezioni da Adenovirus tipo 41 non sono state mai collegate a quadri clinici di epatiti. Esistono oltre 50 tipi di adenovirus immunologicamente distinti che possono causare malattie negli esseri umani. Solitamente causano infezioni respiratorie, autolimitanti, ma alcuni sierotipi possono causare altre malattie, come gastroenteriti, congiuntiviti e cistiti. L’Adenovirus tipo 41 si è presentato finora con affezioni caratterizzate da diarrea, vomito e febbre, spesso accompagnati anche da sintomi respiratori. In passato casi di epatite con infezioni da Adenovirus erano stati segnalati solo in bambini gravemente immunocompromessi, ma mai in bambini altrimenti sani.
Clinicamente al di là dell’ittero, non ci sono segni o sintomi patognomonici di epatite acuta. I pazienti in età inferiore ai 16 anni richiedono un approfondimento diagnostico se presentano come segni e/o sintomi: ittero +/- prurito; colorazione chiara delle feci; colorazione scura delle urine.

Un algoritmo diagnostico dovrebbe quindi prevedere i seguenti esami: emocromo con formula leucocitaria, ALT, AST, bilirubina totale e frazionata, coagulazione, proteina c reattiva, glicemia, urea, creatinina.

  • se AST/ALT risultano inferiori a 50 UI/l: si esclude l’epatite acuta; 
  • se le Transaminasi risultano comprese tra 60 e 500 UI/l: bisogna proseguire nell’iter diagnostico-terapeutico e con l’esecuzione degli esami di laboratorio già elencati; 
  • se le transaminasi risultano superiori a valori di 500 UI/l: bisogna eseguire in urgenza lo screening per i virus: A,B,C,D,E; si deve eseguire un test antigenico o, ancora meglio, molecolare per Sars-Cov-2, sia al paziente sia ai suoi care-givers; bisogna quindi procedere al ricovero in stanza singola. In questi pazienti vanno eseguiti ulteriori esami di laboratorio, come Gamma Gt, fosfatasi alcalina, acido lattico, ferritina, protidogramma. Ulteriori esami laboratoristici e strumentali vanno effettuati in base al quadro clinico-laboratoristico. Particolarmente utili solo le indagini ecografiche. Qualsiasi campione positivo per un agente patogeno deve essere conservato per la tipizzazione.
    I seguenti ulteriori accertamenti di secondo livello vengono indicati dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) e vanno eseguiti presso Centri di Riferimento, possibilmente specializzati in epatologia pediatrica. Servono soprattutto per escludere difetti congeniti del metabolismo, anche quelli particolarmente rari, e patologie auto-immuni. Anticorpi sierici: anti-nucleo (ANA), anti-muscolo liscio (ASMA), anti-microsomi epatici e renali (LKM-1), antigene citosolico del fegato (LC1); Ceruloplasmina sierica, rame sierico, cupruria su urine delle 24 ore, se paziente con età superiore a 3 anni; Anticorpi anti-transglutaminasi; Screening metabolico: ammonio, lattati, emogasanalisi, acidi organici urinari, acilcarnitine sieriche, aminoacidi plasmatici, CK, succinilacetone su plasma e urine, alfa-fetopropteina, acido orotico urinario. L’effettuazione di questi esami e l’eventuale estensione dello screening metabolico vanno valutati in base al quadro clinico-laboratoristico del singolo paziente.

 Risulta sempre necessario visitare il paziente sempre con tutti i dispositivi di protezione individuale, ed effettuare una accurata anamnesi, mirata ad individuare esposizione a farmaci e sostanze potenzialmente epatotossici. La terapia da prevedere è, in atto, solo sintomatica. Il paracetamolo a dosaggi terapeutici non è controindicato. Va considerato il trasferimento presso Centro specializzato in trapianti di fegato, in caso di: bilirubina superiore a 10mg/dl; INR superiore a 2; segni clinici di encefalopatia. 

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

Your email address will not be published. Required fields are marked *