Medici nucleari a tutela delle proprie competenze

Medici nucleari a tutela delle proprie competenze

16 Febbraio 2017 Redazione 0

Lo specialista in medicina nucleare lavora evidence based medicine alla mano, segue le linee guida, può rifiutare una prestazione ingiustificata prescritta dal medico di famiglia, la può cambiare; ma soprattutto ha regole d’ingaggio ben definite sia con gli altri medici specialisti sia con i tecnici radiologi e i fisici medici. Le competenze degli operatori delle unità di medicina nucleare, e in particolare dei medici specializzati in tale disciplina sono contenute nell’importante protocollo sottoscritto dall’Aimn, associazione di categoria guidata da Onelio Geatti e dalla Federazione dei tecnici di radiologia medica Tsrm guidata da Alessandro Beux. A qualcuno, l’elaborato, frutto di un lavoro iniziato nel 2013, ricorderà l’accordo del 2010 firmato da medici radiologi e tecnici di radiologia, che non sanò in modo definitivo le contrapposizioni pur essendo definito all’epoca “un modello” di collaborazione. Il nuovo documento investe però più competenze, e la disciplina è diversa: se la radiologia, quando usa flussi di radiazioni ionizzanti, li indirizza sugli organi per produrre su pellicola o supporto digitale immagini diagnostiche evidenzianti alterazioni strutturali, la medicina nucleare somministra minime dosi di sostanze radioattive al paziente, che concentrate negli organi valutano funzionalità e patologie di questi ultimi, e a dosi nettamente più alte somministra terapie. Da queste differenze discende una ripartizione di compiti codificata tra il medico specialista in Medicina Nucleare, il tecnico radiologo e il fisico medico che, auspicano le parti firmatarie, finisca per dare al paziente qualcosa di più di quanto non avrebbe da un mero confronto tra categorie in cerca di reciproco riconoscimento. Il medico nucleare, nel testo, è “unico responsabile clinico delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, siano esse svolte direttamente o insieme ad altre figure professionali”: dalla diagnostica di laboratorio per l’esecuzione di analisi immunologiche e radioimmunologiche all’esecuzione di Spect e Pet; “prescrive, al tecnico di radiologia o di laboratorio indagini e prestazioni radiologiche, da svolgere seguendo le sue indicazioni clinico diagnostiche”; collabora con chirurgo, cardiologo, radiologo ed altri specialisti per la miglior riuscita di una prestazione; assicura la radioprotezione del paziente a lui affidato, e gli offre, specie nelle urgenze, anche le prestazioni che derivano dall’essere medico. Il Tecnico sanitario di radiologia medica nei servizi di medicina nucleare eÌ il laureato o equipollente (con titolo acquisito anche con Master Universitari di 1° e 2° livello), e ha la responsabilitaÌ professionale di condurre tecnicamente l’esame, gestisce preparazione e controllo di qualitaÌ dei radiofarmaci, e il corretto uso e controllo delle tecnologie a lui affidate (incluse le operazioni di manutenzione di locali e apparecchiature), collabora con il medico nucleare nel corretto approvvigionamento del radiofarmaco, puoÌ eseguire le prove di costanza sulle apparecchiature e collaborare con il Fisico Medico; prende in carico ed identifica il paziente, partecipando alla informazione sui modi di esecuzione dell’esame, sui rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti e sui corretti comportamenti di radioprotezione. Il Fisico Medico (laurea in fisica e diploma di specializzazione in Fisica medica) è corresponsabile con il medico nucleare della radioprotezione del paziente, avendo responsabilità primaria nella definizione della dosimetria, e si avvale della collaborazione del tecnico di radiologia medica per la verifica delle prove sulle apparecchiature.

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