Angelo Milazzo
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania
L’annegamento si verifica quando l’immersione in un liquido causa soffocamento o interferisce con la respirazione. L’annegamento figura tra le prime 10 cause di morte accidentale nel mondo. Negli USA rappresenta la principale causa di morte correlata a lesioni nei bambini tra 1 e 4 anni e la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i 5 e i 14 anni d’età. Rientra tra le prime 10 cause di morte accidentale in soggetti di età inferiore a 55 anni. Più della metà dei decessi per annegamento negli adulti è legata al consumo di alcol. Maggiore è l’alcolemia, maggiore è il rischio di morte per annegamento. I disturbi convulsivi e i disturbi che causano alterazioni del ritmo cardiaco aumentano il rischio di morte per annegamento. L’80% delle vittime in età superiore ad 1 anno è di sesso maschile. Con tutta probabilità l’imprudenza, l’esibizionismo e l’abuso di alcol sono più frequenti nel sesso maschile. L’annegamento è frequente, oltre che negli ambienti naturali, nelle piscine e nelle vasche da bagno. I bambini che muovono i primi passi possono non riuscire a liberarsi, una volta caduti dentro a: water, vasche da bagno, secchi d’acqua e, soprattutto: piscinette gonfiabili. I comportamenti pericolosi in apnea subacquea vengono praticati soprattutto da uomini giovani sani.
Negli annegamenti possono verificarsi due situazioni:
Alcune persone rianimate dopo un’immersione prolungata evidenziano danno cerebrale permanente, in conseguenza dell’ipossiemia. Se si inalano particelle estranee si possono sviluppare polmoniti da aspirazione o sindrome da distress respiratorio acuto. In entrambi i casi si può determinare dispnea per periodi prolungati. Le difficoltà respiratorie si possono evidenziare anche dopo ore dalla rimozione dell’acqua. L’annegamento in acqua fredda si associa anche ad ipotermia. Le persone che hanno assunto sostanze alcoliche prima dell’immersione vanno più frequentemente incontro a morte o allo sviluppo di danni cerebrali e/o polmonari. Bisognerebbe insegnare a quanti più adulti e adolescenti possibile le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Bambini e sicurezza in acqua
L’Osservatorio per la prevenzione degli incidenti in acque da balneazione dell’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso numeri allarmanti. Oltre la metà degli annegamenti in piscina riguarda bambini fino ai 12 anni. Inoltre: il 12% delle vittime totali (circa 330 persone) ha meno di 18 anni. Si tratta di circa 41 decessi ogni anno che riguardano bambini o ragazzi adolescenti, con i maschi che rappresentano un rilevante 81%. I casi aumentano con l’aumentare dell’età. Gli adolescenti rappresentano il 53,4% di tutti gli annegamenti da 0 a 19 anni. Nella quasi totalità dei casi i bambini che non sanno nuotare annegano perché sfuggiti all’attenzione dei genitori. Nelle piscinette gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che da poco ha iniziato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato. Tra i genitori di bambini annegati, la metà credeva erroneamente che avrebbero sentito rumori e schizzi o piangere il loro bambini, se si fosse trovato in difficoltà in acqua. Circa il 32% dei genitori ammette di aver lasciato il proprio bambino completamente incustodito in una piscina. Sapere nuotare riduce drammaticamente il rischio di annegamento nei bambini. In ogni caso, anche se sanno nuotare, tutti i bambini devono essere attentamente sorvegliati se si trovano in prossimità dell’acqua. I bambini piccoli che giocano vicino all’acqua dovrebbero indossare giubbotti salvagente o altri dispositivi di galleggiamento omologati.
L’Istituto Superiore di Sanità, assieme a nove regioni, tra le quali la Sicilia, ha lanciato una campagna di prevenzione, anche utilizzando un video educativo. I consigli principali possono così essere riassunti.
A queste aggiungerei una raccomandazione, fatta propria anche dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Le piscine delle case private debbono essere totalmente recintate. Una piscina piena di acqua rappresenta un rischio di annegamento, mentre la caduta in una piscina vuota può causare traumi anche gravi (cerebrali, spinali, ecc).
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
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