Lenzi giudica inutili i ricorsi per l’accesso a Medicina “non modificheremo nulla e non c’è soluzione alternativa”

Lenzi giudica inutili i ricorsi per l’accesso a Medicina “non modificheremo nulla e non c’è soluzione alternativa”

13 Ottobre 2016 Redazione 0

Il Presidente del CUN afferma «Il problema dei ricorsi ai test per l’accesso alla facoltà di medicina, credo vada affrontato dalla magistratura in un’ottica differente da quella usata fino ad oggi.  Quest’anno le facoltà più scelte dai candidati sono state Medicina e Odontoiatria con 9.224 posti per la prima e 908 per la seconda. Per le due facoltà insieme, sono stati in 56.537 a provare il quizzone con 60 domande a risposta multipla, ma solo per oltre 9mila studenti inizierà una lunga avventura che, tra laurea e specializzazione, durerà quasi dieci anni. Su Doctor33 Lenzi dice la sua sulle polemiche sollevate dalle associazioni di studenti secondo le quali sarebbero «moltissime» le irregolarità che si sono verificate durante i test di settembre per le facoltà ad accesso programmato per l’anno accademico 2016/2017. Gli oltre 42mila studenti esclusi sono pronti per ricorrere ai giudici e ottenere l’accesso ugualmente. «Sebbene non esista il “reato di induzione al ricorso” – continua Lenzi – bisognerà capire, quanto prima, come affrontare queste iniziative che, tra l’altro, hanno una percentuale di vincita pari a zero e che non fanno altro che accanirsi su una procedura che lo Stato non modificherà perché non c’è soluzione alternativa».  «Una cosa è parlare di errori materiali nelle procedure che si sono verificati negli anni passati – prosegue Lenzi su Doctor33 – e per i quali abbiamo purtroppo pagato le conseguenze, una cosa è l’istigazione al ricorso. Altra cosa è la programmazione dei numeri che il ministero della Salute insieme alla Regione e agli ordini professionali deve fare per avere un flusso corretto di medici da qui ai prossimi 40 anni». Fattibile, per Lenzi, cercare di perfezionare sempre di più i meccanismi di selezione, «ma nessuno Stato civile può permettersi di iscrivere tutti ad un corso di laurea come medicina che presuppone una preparazione professionale e l’utilizzo di risorse umane, laboratori e la ‘pancia del malato’ per le esercitazioni. La selezione è necessaria perché la scrematura che non si fa all’inizio, la si deve fare poi nel corso del tempo rovinando, però nel frattempo, migliaia di studenti».

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