Diego Piazza (ACOI) al Ministro Lorenzin “Rete ospedaliera siciliana da rivedere!”

Diego Piazza (ACOI) al Ministro Lorenzin “Rete ospedaliera siciliana da rivedere!”

4 Ottobre 2016 di: Nuccio Sciacca 0

Dal 25 al 29 settembre scorso,all’auditorium della musica a Roma,si è svolto il congresso congiunto delle società chirurgiche italiane.Il razionale dell’evento,voluto con forte determinazione da ACOI( Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) e SIC(Società Italiana di Chirurgia)è quello di riunire sotto un unico tetto i congressi nazionali di tutte la società scientifiche di chirurgia generale,creando sessioni con argomenti di interesse comune tra più società e poche sessioni d’interesse specifico di singole società.Una formula leggermente diversa rispetto alla precedente edizione di quattro anni fa,che permette a società con rappresentanti extra-chirurgici di mantenere un’identità con sessioni condivise con professionisti dedicati.
– Perché, prof Piazza, un congresso congiunto e non tanti singoli congressi nazionali?
Innanzitutto una considerazione numerica. Abbiamo pensato che solo uniti possiamo fare massa critica per far sentire la nostra voce.non ha senso perdersi in mille rivoli ma conviene riunirsi in una grande fonte.Oltre alla considerazione numerica abbiamo pensato alla sostenibilità economica dei congressi nazionali e abbiamo pensato che un unico grande evento è un risparmio economico e di tempo per tutti,dagli sponsor ai relatori ai partecipanti.Abbiamo assistito a troppi congressi nei quali le stesse persone parlavano degli stessi argomenti dicendo ovviamente le stesse cose dette ad un altro congresso nazionale la settimana precedente.
Durante i cinque giorni del congresso,si è discusso non solo di chirurgia, ma sono stati affrontati temi importanti per il chirurgo del XXI secolo, quali la sostenibilità, l’etica, il contenzioso medico-legale, l’innovazione tecnologica. Questi sono certamente temi comuni di tutte le società scientifiche, che debbono essere messi a conoscenza di ogni chirurgo italiano indipendentemente dalla società scientifica di appartenenza. In particolare è stata posta enfasi politica sul tema del contenzioso medico-legale, argomento che angustia la totalità dei chirurghi italiani, con la presenza al congresso dell’onorevole Federico Gelli, estensore del testo unico sulla responsabilità professionale medica. Il congresso ha rappresentato un opportunità per dare un immagine di coesione e compattezza al mondo politico, ai media, alle associazioni esterne al mondo chirurgico e mandare un segnale forte chiaro e unitario che il chirurgo italiano non può più tollerare una pressione medico legale che è mantenuta da lobby affaristiche piuttosto che frutto di chi ha a cuore la salute dei cittadini e il mantenimento di un Sistema Sanitario universalistico. È stato un grande evento scientifico che è culminato con un video festival il giovedì nel quale sono stati presentati video integrali di interventi chirurgici effettuati in importanti centri di riferimento nazionali. E’ stato anche un grande evento sociale durante il quale si sono consolidati rapporti personali tra soci di diverse società scientifiche. E ‘stato soprattutto un grande evento politico nel quale i chirurghi italiani potranno rivendicare uniti il ruolo centrale che la chirurgia ha sempre avuto nella tutela della salute dei cittadini. In particolare è intervenuta la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che è stata molto disponibile ad ascoltare le esigenze dei Chirurghi Italiani, condividendo con noi obiettivi e strategie.
– Cosa ha chiesto alla Lorenzin?
Privatamente ho espresso al Ministro il grido di allarme mio personale per la situazione sanitaria in Sicilia, con particolare riferimento alla rete ospedaliera regionale, rete che presenta diverse disfunzioni. L’Onorevole Lorenzin si è resa disponibile ad approfondire al Ministero le anomalie della rete ospedaliera che segnaleremo.
– Messaggi da portare a casa, professor Piazza…
Se il razionale che ha indotto ACOI e SIC ad organizzare un congresso congiunto di tutte le società scientifiche di chirurgia generale italiane si dimostrerà valido e il congresso congiunto ne sarà la logica conseguenza con un evento di successo, allora bisognerà pensare che lo stesso razionale è applicabile alle società scientifiche chirurgiche italiane. Esse sono troppe, spesso rappresentative di pochi soci in regola, con poca forza politica, ma drenano tempo e risorse economiche al sistema. Il congresso congiunto potrebbe rappresentare l’embrione di un ragionamento diverso, sicuramente molto più europeo e moderno, cioè l’embrione di un tetto unico della chirurgia italiana, anche da un punto di vista di statuto e organigramma societario, per poter ridare al chirurgo italiano il ruolo che gli compete nel panorama sanitario nazionale.

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


Email: nucciosciacca@cataniamedica.it

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