Covid-19 in agosto, il virus non concede tregue

Covid-19 in agosto, il virus non concede tregue

5 Agosto 2022 di: Angelo Milazzo 0

Nella prima settimana di Agosto la curva dei contagi da Covid-19 è nuovamente risalita, favorita dai maggiori contatti fra le persone nel periodo delle vacanze, nonché dalla possibilità di non usare la mascherina, anche in ambienti chiusi.
L’AIFA ha approvato l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale Evusheld, composto da tixagevimab e cilgavimab, anche nel trattamento precoce di soggetti con infezione da Sars-Cov-2, a rischio di sviluppare una forma grave di Covid. La decisione ha coraggiosamente anticipato quella dell’EMA, prevista per il mese di settembre. L’Evusheld, a somministrazione intramuscolare, rappresenta un’alternativa ai tanti anticorpi monoclonali che hanno già perso di efficacia nei confronti dei ceppi che si sono selezionati più recentemente. Rappresenta inoltre un’alternativa ai farmaci orali, gravati da effetti indesiderati, se usati contemporaneamente a tanti altri farmaci, di uso per patologie molto frequenti.
Sul fronte dei vaccini, uno Studio imponente, multicentrico, israeliano ha ulteriormente dimostrato la significativa efficacia della quarta dose. È emerso che la percentuale di infezioni breakthrough è stata del 6,9% nei vaccinati con 4 dosi, e del 19,8% nei vaccinati con 3 dosi. Secondi i dati italiani della Fiaso, il 95% dei soggetti ricoverati ma già vaccinati nelle terapie intensive e il 77% dei ricoverati nei reparti ordinari, risultano immunizzati da oltre 6 mesi.
Le Autorità europee, in attesa dell’approvazione definitiva da parte dell’EMA, hanno già sottoscritto un importante contratto per l’acquisto del vaccino Hipra. Questo, essendo essenzialmente un vaccino proteico, non dovrebbe suscitare le fobie che hanno interessato i vaccini “genetici”. Inoltre, i vaccini nasali, per la loro capacità di evocare una valida immunità della mucosa respiratoria, potrebbero completare e rafforzare l’immunità circolante ottenuta con i vaccini finora somministrati per via intramuscolare. Un recente report pubblicato su Science Immunology chiarisce perché i vaccini a mRNA non riescono a evocare valide immunità a livello della mucosa respiratoria, soprattutto nei confronti dei ceppi Omicron. Inoltre dimostra, in un modello murino, come questa immunità possa essere raggiunta con un vaccino nasale.
Nel frattempo, anche nel nostro Paese è stato isolato il nuovo ceppo emergente BA.2.75, denominato Centaurus. Potrebbe avere trasmissibilità ancora più elevata e tempi di incubazione ridotti. I tempi di incubazione potrebbero ridursi a giorni 2. La velocità di diffusione potrebbe essere 13 volte superiore a quella di BA.5. Questi dati, se confermati dall’epidemiologia, farebbero prevedere una ulteriore ondata epidemica, fra 1-2 mesi.  Centaurus deriva dal ceppo BA.2, nei confronti del quale la vaccinazione, se recente, dimostra ancora una buona protezione, soprattutto nei confronti della malattia grave. Risulta ancora una volta assolutamente necessaria la pratica delle terze e quarte dosi, in modo da risvegliare l’immunità indotta dai vaccini a mRna, che si riduce dopo alcuni mesi, soprattutto a livello di risposta anticorpale, umorale e mucosale.

Il CHMP europeo ha raccomandato l’uso del remdesivir, annullando le precedenti specifiche restrizioni. Remdesivir, analogo nucleotidico, rappresenta il fondamento della terapia sia in soggetti ospedalizzati, sia in pazienti non ospedalizzati, che siano ad aumentato rischio di sviluppare una forma grave di malattia. Il farmaco mira direttamente alla Rna polimerasi virale. Pertanto dovrebbe rimanere attivo contro le varianti più recenti, che non presentano cambiamenti nelle loro polimerasi.
L’Ema ha avviato una revisione dei dati relativi alluso di sabizabulin, farmaco finora utilizzato come anti tumorale. Il farmaco ha dimostrato ampia attività antivirale, interrompendo il trasporto intracellulare dei virus, lungo i microtubuli delle cellule. La depolimerizzazione dei microtubuli ha anche forti effetti antinfiammatori, azione capace anche di antagonizzare la “tempesta di citochine” tipica delle fasi più gravi del Covid.
La pandemia, nell’ambito della complessa fenomenologia del Long Covid, ci sta lasciando in eredità una società più violenta, caratterizzata soprattutto da una maggiore aggressività individuale. L’Osservatorio Nazionale sulla salute mentale descrive all’apice dei disturbi post-Covid: nervosismo, aggressività, irritabilità. Sono problemi complessi, che non possono essere affrontati solamente dagli Operatori della sanità.

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

Your email address will not be published. Required fields are marked *