Come vivere serenamente la sessualità post menopausa

Come vivere serenamente la sessualità post menopausa

2 Maggio 2017 di: Nuccio Sciacca 0

Un articolo del ginecologo Nino Papotto.

C’è una barriera dietro la quale molte donne nascondono le preoccupazioni relative ad un periodo delicato della propria vita: la menopausa, un periodo che porta con sé cambiamenti, e potenzialmente problemi, di cui è difficile parlare. Ciascuna lo vive a modo suo: c’è chi lo affronta con naturalezza e chi si sente insicura, magari perché si vede meno attraente o si sente invadere dalla nostalgia del passato. Inoltre con la menopausa ed il calo di produzione di estrogeni si può manifestare una condizione insidiosa che, se non trattata, tende a peggiorare: l’atrofia vulvo-vaginale (AVV). Questo disturbo, che colpisce circa il 50% delle donne in post menopausa.  E’ un problema diffuso non solo in tutta Europa, ma anche in Italia, dove nello studio REVIVE del 2016, su 1000 donne in post-menopausa intervistate il sintomo più frequente è la secchezza vaginale che colpisce il 78% dei soggetti, quello più fastidioso invece è il dolore durante il rapporto sessuale (76%) mentre il 69% riferisce che i sintomi di AVV hanno un impatto notevole sulla sfera intima e sulla capacità di avere rapporti sessuali piacevoli”. L’avanzare dell’età acuisce questa situazione: mentre le vampate e le palpitazioni “passano” col passare degli anni, nel caso dell’AVV, l’epilogo è completamente diverso poiché la patologia diventa cronica. Questi sintomi sono fastidiosi e arrivano a interferire con le proprie abitudini quotidiane come fare esercizio, camminare o semplicemente stare sedute.  A volte si riflettono sull’armonia della vita di coppia. Spesso l’AVV porta a un calo della frequenza dei rapporti sessuali e della soddisfazione e spinge buona parte delle donne e degli uomini ad astenersi completamente dai rapporti. Le donne che rientrano in questa categoria provano sensi di colpa dovuti all’incapacità di avere una vita sessuale sana e attiva con il proprio partner con il rischio di una crisi di coppia profonda. L’atrofia vaginale, quindi, non è semplicemente un disturbo femminile, ma un sintomo che ha un’eco molto profonda nell’uomo. Quest’ultimo, infatti, si sente rifiutato, anche quando è perfettamente conscio che non si tratta di rifiuto volontario, bensì di un problema ormonale. In realtà è possibile trattare l’AVV solo se si impara ad accettarla come una patologia verso la quale non è utile avere un atteggiamento remissivo. Sempre secondo lo STUDIO EU- REVIVE E l’OSSERVATORIO il 75% delle donne si aspetta che siano i medici ad iniziare la discussione sui sintomi menopausali e la salute sessuale, ma i dati raccolti suggeriscono che questo si verifica soltanto nell’11% dei casi. Secondo la mia personale esperienza tratta attraverso la collaborazione il Progetto Menopausa Italia, dell’AOGOI di Milano, e dell’ambulatorio per la Menopausa e le patologie del Climaterio dei P.O. di Piazza Armeria e Enna, relativo ad un territorio del Centro Sicilia (circa 900 donne trattate negli ultimi 25 anni per vari motivi di problematiche menopausali )  circa il 50 %, aspettano che sia il medico ad aprire l’argomento  sui problemi sui problemi sessuali ed in particolare sulla secchezza e sull’atrofia  vaginale.

L’importante è informarsi e fare e parlarne proattivamente ed in serenità con il proprio ginecologo in quanto si tratta di un disturbo molto diffuso, che peggiora con il tempo se non trattato e che può portare a conseguenze ben più gravi. Consultare il proprio ginecologo è la prima strada concreta da percorrere.

Solo dopo aver esaminato ogni caso specifico dal punto di vista medico – compresi stile di vita e risvolti psicologici – è possibile stabilire un trattamento adatto. Esistono terapie ormonali (Estrogeni, Tibolone, DHEA, T-SEC) e terapie innovative non ormonali (Ospemifene)  che agiscono non solo sui sintomi ma anche sulle cause e possono essere scelte anche da quelle donne che non possono o non vogliono utilizzare le prime. In questo secondo caso viene usato per il trattamento dei sintomi moderati/severi di atrofia vulvovaginali (AVV) in donne in post-menopausa che non sono candidate per la terapia estrogenica locale. Molto utili, seconda i casi clinici, sono le terapie locali, da sole o in associazione alle terapie sistemiche , a base di estrogeni,  acido ialuronico, fitostimuline, probiotici, prbiotici, fitoterapici, colostro, Vit.E, Vit. A. Possiamo citare anche terapie di tipo fisico importanti come il laser vulvo-vaginale la radiofrequenza. Un capitolo a parte, invece, riguarda le donne più giovani che si trovano in menopausa indotta per ragioni oncologiche come, ad esempio, coloro che hanno superato il tumore alla mammella. L’alta incidenza di menopausa (più della metà dei casi a seconda dell’età e del tipo di chemioterapia) è la conseguenza dell’effetto tossico dei trattamenti chemioterapici sulla funzione ovarica, mentre la severità dei sintomi. dipende dall’entità del blocco dell’azione degli estrogeni da parte dei chemioterapici endocrini. Ad oggi, la prevenzione e la qualità delle cure donano a moltissime donne “il passaporto della guarigione”, ma la presenza di atrofia vaginale severa che consegue alla menopausa prematura influisce fortemente sull’universo intimo di coppia. Attualmente, grazie ai progressi della ricerca scientifica, abbiamo a disposizione dei presidi terapeutici, di natura non ormonale (ospemifene) che rispondono in pieno alle esigenze di queste donne e possono essere assunti senza alcun problema, una volta che l’iter terapeutico oncologico è stato completato. L’approccio generale alla salute sessuale delle donne che sono guarite dal cancro deve quindi sempre più comprendere programmi di screening e diagnosi dell’atrofia vulvo-vaginale e delle problematiche menopausali e programmi educazionali per le donne e per i professionisti. Infine queste pazienti necessitano di un approccio multidisciplinare e specialistico che sappia dare le risposte adeguate alle molteplici problematiche che ancora impattano sulla loro qualità di vita. Un aiuto per prendere coscienza di questo problema si trova, ad esempio, su www.ilmiopiccolosegreto.it, uno scrigno digitale per tutte le donne che vogliono informarsi, capire e vivere serenamente la propria sessualità, senza paure o sensi di colpa. Il sito è uno spazio virtuale chiaro ed esaustivo dove è possibile trovare non solo informazioni e consigli utili, ma anche un glossario sulla salute intima, un test per capire se i propri sintomi possono riferirsi all’AVV e suggerimenti su come parlarne con il ginecologo. Per affrontare con serenità un momento delicato della vita personale e di coppia.

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


Email: nucciosciacca@cataniamedica.it

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