Prematurità: si celebra la Giornata Mondiale

Prematurità: si celebra la Giornata Mondiale

14 Novembre 2025 di: Angelo Milazzo 0

Il 17 Novembre è la Giornata Mondiale della Prematurità (World Prematurity Day), celebrata in circa 70 Paesi, che dal 2011 ha come obbiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei parti pretermine. L’ideale che ispira tale ricorrenza è: “garantire il miglior inizio possibile per un futuro in salute”. Grazie all’impegno della Global Foundation for the Care of Newborn Infants la Giornata è stata inserita ufficialmente nel calendario dell’OMS. Ogni anno anche in Italia ospedali, comuni, piazze e monumenti si colorano di viola, colore ufficiale della Giornata.

Ogni anno nel mondo un bambino su 10 viene alla luce prima delle 37 settimane. Nonostante gli enormi progressi realizzati nell’assistenza dei neonati, la prematurità rappresenta la principale causa di mortalità sotto i 5 anni di vita. La mortalità fra i neonati estremamente pretermine, quindi con età gestazionale inferiore alle 29 settimane, è ancora attorno al 70%, nei Paesi ad alto reddito. In Italia, la sopravvivenza alla dimissione è già del 74% a 24-27 settimane di età gestazionale e sale al 93% a 28-29 settimane; al 97% a 30-31 settimane, e supera il 99% sopra le 32 settimane.

La classificazione clinica si basa necessariamente sull’età gestazionale e pertanto distingue

  • Prematurità tardiva: 34-36 settimane;
  • Prematurità moderata: 32-33 settimane;
  • Grande prematurità: 28-31 settimane;
  • Estrema maturità: inferiore a 27-28 settimane

Interventi precoci e pratiche assistenziali

I bambini che nascono prima delle 32 settimane di gestazione o di peso inferiore al chilo e mezzo di peso alla nascita spesso hanno bisogno di un sostegno respiratorio e nutrizionale. I trattamenti possono essere molto complessi, ma hanno complessivamente l’obiettivo di imitare la crescita intrauterina, sostenendo tutti gli organi, ma in particolare la nutrizione e la respirazione. Anche per i bambini nati pretermine il latte materno apporta importanti benefici. Per questo è fondamentale sostenere le mamme che hanno partorito precocemente. Estremamente preziose si sono rivelate le Banche del Latte Umano Donato, costituite con il latte di mamme donatrici. Nella nostra città l’esperienza più significativa è stata portata avanti dall’Ospedale “G. Garibaldi”, sotto l’impulso dei colleghi Angela Motta e Giuseppe Ettore. Recentemente, anche il governo nazionale ha recepito il Documento del Gruppo di Lavoro per il monitoraggio dell’appropriatezza operativa e gestionale della Banche del Latte Donato.

Anche i bambini che nascono tra le 32 e le 34 settimane necessitano talvolta di un sostegno nella respirazione e nell’alimentazione.

I bambini di età inferiore alle 28 settimane sono a rischio di disabilità neurocognitive. Le ricerche più recenti hanno confermato chiare evidenze sull’utilità di “care”, come le seguenti.

  • Il contatto precoce genitore-bambino durante il ricovero.
  • Attività di stimolazione senso-motoria e relazionale, con il pieno coinvolgimento dei genitori.
  • Gestione del dolore, per la protezione sensoriale.
  • Dimissioni con un piano di follow-up neuroevolutivo.
  • Organizzazione di una continuità di cura sul territorio, e accesso rapido a servizi di riabilitazione, quando necessari.

Fino ai 2-3 anni di vita l’età corretta per l’età gestazionale di nascita deve guidare la valutazione della crescita in questi bambini. Sono state elaborate curve di crescita, sempre basate sui centili, più appropriate e differenti rispetto a quelle dei bambini che nascono a termine.

Gestione Clinica Neonatale

La maggior parte dei neonati pretermine, in particolare se di età gestazionale inferiore alle 34 settimane, necessita di un ricovero in Terapia Intensiva neonatale. Le terapie fondamentali, in estrema sintesi, sono le seguenti.

  • Supporto respiratorio: gestione della sindrome da distress respiratorio, con utilizzo di surfattante e supporto ventilatorio: CPAP, ventilazione meccanica, ecc.
  • Termoregolazione: l’uso di incubatrici e l’adozione di protocolli per minimizzare la dispersione di calore.
  • Nutrizione: si rende necessaria l’alimentazione enterale precoce, preferibilmente con latte materno fortificato. Si ricorre alla nutrizione parenterale totale nei casi di estrema prematurità.
  • Prevenzione delle infezioni: soprattutto implementazione di rigidi protocolli di igiene e gestione degli accessi vascolari per ridurre le infezioni, in particolare quelle catetere-correlate.
  • Minimal Handling: riduzione degli stimoli dolorosi e stressanti e promozione di un ambiente sensoriale protetto, per favorire lo sviluppo neurologico.

La mia esperienza come CTU specialista dei Tribunali conferma come l’assistenza ai neonati prematuri rappresenta la situazione più frequente di contenzioso nei confronti dei medici pediatri, oltre che ostetrici. E’pertanto indispensabile incrementare sempre in misura maggiore la qualità delle procedure diagnostiche e terapeutiche, soprattutto nell’ambito dell’assistenza dei neonati pretermine e di basso peso. E’ necessario concentrare personale altamente specializzato e attrezzature complesse in strutture che affrontino annualmente un numero significativo di patologie neonatali e di bambini nati prematuri.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

Your email address will not be published. Required fields are marked *