West Nile Fever: un caso (equino) anche nel Catanese

West Nile Fever: un caso (equino) anche nel Catanese

31 Luglio 2025 di: Angelo Milazzo 0

Il West Nile Virus appartiene alla famiglia delle Faviridae, famiglia che comprende anche il virus Zika.

Fu identificato in Uganda nel 1937. Il primo caso segnalato in Paesi occidentali fu segnalato a New York nel 1999. Gli uccelli rappresentano il serbatoio naturale del virus. Le zanzare rappresentano i vettori della malattia. Gli umani e gli altri mammiferi (cavalli, cani, ecc.) rappresentano “dead end hosts”, denominati anche “ospiti a fondo cieco”. Possono cioè venire infettati, ma non possono trasmettere l’infezione.

Le punture delle zanzare, soprattutto delle specie Culex (Culex Pipiens), possono trasmettere il virus per mezzo dei loro morsi-punture. Sono molto rare le trasmissioni in seguito a trasfusioni di sangue. Nessun contatto inter-umano può rappresentare una modalità di contagio.

L’80% circa dei soggetti infettati non manifesta nessun sintomo. Il 20% può manifestare una lieve sintomatologia, rappresentata essenzialmente da: febbre, cefalea, algie, astenia, rash cutanei generalmente al tronco, talvolta linfoadenomegalia. La sintomatologia insorge dopo 2-14 giorni dalla puntura dell’insetto e persiste per alcuni giorni, massimo per una settimana. E’ quindi, come per tante altre virosi, una sintomatologia a tipologia: similinfluenzale.

Meno dell’1% dei soggetti infettati sviluppa una malattia grave. La condizione si verifica soprattutto in soggetti immunocompromessi. Le meningiti si manifestano soprattutto con: cefalea molto intensa, iperpiressia, rigidità nucale, disorientamento, convulsioni. Nelle encefaliti si possono manifestare anche: ipotonia muscolare, tremori, turbe del visus e si può arrivare anche al coma. Le paralisi flaccide acute si manifestano con improvvise ipotonie degli arti, simili a quelle provocate da Poliovirus.

L’anamnesi deve indagare su esposizione a zanzare e su viaggi, specie in Paesi esotici.

I test ematici sono rappresentati soprattutto da: dosaggi di anticorpi IgM specifici, anticorpi IgG specifici, polymerase chain reaction (PCR). Se ci sono sintomi di meningite o encefalite le indagini vanno condotte anche sul liquor cerebrospinale.

Non esiste una terapia specifica. E’importante la terapia di supporto basata su: idratazione, riposo, ibuprofene o paracetamolo contro febbre e dolore.

Nei casi più gravi si impone l’ospedalizzazione con somministrazione di fluidi endovena e, quando si rende necessario, supporto respiratorio.

Primo caso nel Catanese

Il primo caso a Catania è stato riscontrato in un cavallo ospitato presso un allevamento equino della provincia. Era già stato realizzato un costante monitoraggio. svolto dai servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Catania. Le attività dell’Asp vengono svolte nell’ambito del Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi: PNA 2020-2025. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia ha confermato la positività al West Nile Virus. Importante anche l’attività di prevenzione avviata dall’UOC di Sanità Animale della nostra Asp, che ha ribadito come non vi sia alcun rischio per la sicurezza alimentare legato al consumo di alimenti di origine animale. Purtroppo nel nostro territorio la tenuta di cavalli spesso sfugge al rispetto delle leggi e delle normative vigenti.

Prevenzione

L’Istituto Superiore di Sanità sta monitorando attentamente l’epidemia in atto nel nostro Paese. Al momento della redazione di questo articolo, si contano almeno 8 decessi dovuti al virus. I casi recenti in Italia sono stati correlati anche alle ondate di calore e alle precipitazioni, che hanno favorito la proliferazione di zanzare vettori.

L’unica possibile prevenzione deve essere basata sull’evitare le punture di zanzare.

Non esiste ancora un vaccino specifico. E’stato però già realizzato un vaccino per i cavalli. Le misure di prevenzione più importanti possono così essere riassunte.

  • Utilizzare I repellenti cutanei per insetti più comuni e più efficaci, che sono quelli che contengono DEET e picaridina.
  • Non bisognerebbe lasciare parti del corpo scoperte quando si esce da casa, soprattutto durante l’alba, il crepuscolo e la notte.
  • Installare zanzariere a porte e finestre.
  • Eliminare i ristagni d’acqua, e quindi: svuotare regolarmente sottovasi, secchi, pneumatici e altri contenitori che possono raccogliere acqua, dove le zanzare possono deporre le uova.
  • Occorre cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.
  • Bisogna svuotare e tenere in posizione verticale le piscinette per bambini quando non sono usate
  • Segnalare alla autorità sanitarie locali la presenza di un numero elevato di zanzare, e anche se si tratta di zanzare morte.

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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