In prima pagina solo se ti condannano!

In prima pagina solo se ti condannano!

10 Maggio 2017 Massimo Buscema 0

Come si fa parlare di alleanza terapeutica medico-paziente quando non si perde occasione per avventarsi, è proprio il caso di dirlo visto che l’atteggiamento dei media sembra proprio quello di un rapace, su una categoria che si spende ogni giorno e con enormi sacrifici per curare e difendere la salute dei cittadini?. E’ questo l’interrogativo che ci poniamo all’indomani della pubblicazione su LA SICILIA di Domenica 7 Maggio di una notizia riguardante la morte di una paziente settantatreenne per emorragia cerebrale non riportata come il contenuto di una sentenza su cui riflettere ma come un attacco alla professione che, invece, più di ogni altra è in prima linea, assumendosi tutta la responsabilità del proprio operato, spesso agendo in condizioni precarie e non di rado rischiando anche l’incolumità personale.

Bisognerebbe usare la stessa enfasi e determinazione quando si parla, ma lo si fa molto raramente purtroppo, dei turni massacranti che i medici delle urgenze affrontano per gravi carenze di personale, di risorse e perfino di locali. Nessuno di noi, ed io per primo, vuole porsi più in alto della giustizia. Ci mancherebbe! ma non possiamo fare a meno di rilevare come per i media un medico condannato fa notizia mentre le aggressioni agli stessi medici ed al personale sanitario a volte passano quasi per una sorta di legittima difesa per le lunghe ed estenuanti attese al Pronto soccorso o per gli inviti a lasciar fare il proprio lavoro al personale di turno senza continue sollecitazioni. Non lamentiamoci allora se i familiari dei pazienti sempre più spesso prendo a calci e pugni i sanitari! Questo modo di informare la popolazione è insopportabile e fa passare il medico come un incompetente messo lì quasi per caso a fronteggiare l’impressionante marea montante delle urgenze dei Pronto Soccorso e non come un professionista che tra mille difficoltà funzionali ed organizzative, riesce ogni giorno, senza guardare né l’orologio e tantomeno la vita familiare e sociale, a curare, spesso a guarire e, quando non riesce, a provare un grande senso di frustrazione interno molto difficile da riportare.

 

 

Autore

Massimo Buscema

Dal 2011 il professore Massimo Buscema (specialista endocrinologo) è Presidente del Consiglio dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Catania.


Email: presidente@cataniamedica.it

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