Cos’è la scleromousse

Cos’è la scleromousse

12 Dicembre 2017 Redazione 0

Con una serie di messaggi da portare a casa in tema di prevenzione ed educazione sanitaria si è conclusa Expovitasalus, la mostra convegno su salute e benessere organizzata da G.A.R. eventi, in programma dal 3 al 5 novembre al Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference. Una delle relazioni più interessanti di sabato 4 è stata quella tenuta dal Dott. Elia Diaco, specialista in angiologia e medicina vascolare, che ha illustrato l’ innovativo trattamento con la scleromousse nella cura della malattia venosa cronica e delle varici degli arti inferiori. Al suo fianco Miss Italia 2015, Alice Sabatini, e Roberta Morise, conduttrice del programma “Easy Driver”, programma in onda su Rai 1 testimonial della campagna di prevenzione promossa dal dott Diaco sulla prevenzione nella patologia venosa cronica. Diaco ha spiegato che le vene varicose possono provocare danni gravi agli arti inferiori perché la patologia è invalidante e, se non è ben curata, può portare ad una trombosi venosa superficiale con conseguente compromissione della circolazione o dello stato locale delle gambe. I rischi non vanno sottovalutati e il problema deve essere affrontato con tempestività. << Di norma, facciamo una valutazione angiologia e con l’ausilio dell’ecocolordoppler verifichiamo la funzionalità valvolare e il diametro del vaso venoso. La schiuma viene introdotta a diverse concentrazioni all’interno del vaso stesso, il cui diametro massimo può essere di 15millimetri. La mousse si diffonde in pochi secondi, stimolando la cicatrizzazione dell’endotelio della vena in maniera indolore>>, spiega l’angiologo. I dati relativi a questo trattamento sono ormai evidenti e, a parità di efficacia rispetto ad altre terapie, risulta quattro volte più economico ma soprattutto meno doloroso, grazie anche alla recente evoluzione dei farmaci post trattamento.

“Dottor Diaco, come si presenta la patologia e quali sono i rischi?”

<< Le donne sono le più colpite, esiste una familiarità che può insorgere con maggiore frequenza tra i soggetti che svolgono un’attività lavorativa che li costringe a stare per molte ore in posizione eretta. E’ importante sottolineare come sia una patologia invalidate: può infatti portare ad una trombosi venosa superficiale e le gambe possono perciò andare incontro alla sindrome post flebitica. Si riscontra con pesantezza delle gambe soprattutto a fine giornata, spesso anche prurito che può produrre eczemi e conseguente ulcerazione della pelle. Quando questi sintomi insorgono, bisogna agire subito >>.

“Come si arriva ad una diagnosi di vene varicose?”

<< La malattia venosa cronica viene esaminata tramite una valutazione angiologia e con l’ausilio dell’ecocolordoppler, che mette in evidenza sia lo stato della funzionalità valvolare, sia il diametro del vaso venoso. La presenza di una incontinenza valvolare crea un’alterazione del funzionamento del normale ritorno venoso con conseguente presenza di rami venosi collaterali, perforanti, venule e teleangectasie che contribuiranno a provocare un danno tissutale (eczema varicoso), con formazioni di lesioni trofiche (ulcere varicose) e successivo danno irreversibile e rischio di trombosi superficiali. Tale evoluzione porta quindi a delle complicanze degli arti inferiori, che possono rapidamente aggravarsi e causare gravi inabilità e difficoltà nella vita quotidiana della persona anziana >>. 

“Dottor Diaco, brevemente, ci può illustrare il trattamento che da tempo lei pratica con ottimi risultati?”

<< Non vi è ricovero ed è eseguito senza anestesia. La schiuma, più efficace della forma liquida, con l’aiuto di un ago o butterfly o venflon è introdotta a diverse concentrazioni all’interno di un vaso venoso, il cui calibro massimo può essere di 15millimetri, attraverso la puntura diretta eco-guidata. La mousse iniettata rapidamente, in pochi secondi, sclerotizza in maniera indolore e irreversibile tutte le strutture varicose e incontinenti. Questa tecnica può efficacemente sostituire la tecnica tradizionale chirurgica di stripping e crossectomia in assenza di rischio chirurgico, e di anestesia. La facilità di esecuzione presso l’ambulatorio medico, l’ottima efficacia del trattamento e la rapidità di effettuazione consentono di non interrompere la normale attività lavorativa e, non ultimo, una completa autonomia di gestione >>.

Ci sono rischi? Chi si può sottoporre a questo trattamento?

<< Tutti senza limiti di età si possono sottoporre e nelle persone anziane risolve fastidi e disagi quotidiani. La terapia si effettua anche per chi segue una cura anticoagulante . Utile la valutazione posturale per completare l iter diagnostico

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